Acquaformosa: Manoccio sfratta una coppia di nigeriani

Lo abbiamo scritto tante volte come funzionano i progetti di accoglienza dei profughi, specie quelli dello Sprar che si vantano davanti a giornali e televisioni di accogliere questa povera gente per amore di fratellanza e solidarietà, e poi, quando si spengono le telecamere, la storia è tutt’altra: finiti i soldi dello stato finita l’accoglienza e la solidarietà. 

E’ quello che sta succedendo ad Acquaformosa, paese famoso per l’accoglienza, dove una coppia di nigeriani, marito e moglie in attesa, sono stati cacciati in malo modo dalla casa dove abitavano. Il loro tempo di permanenza dentro lo Sprar è finito e Manoccio e compari che gestiscono la holding del disagio, non pagano più l’affitto e il sindaco Gennaro Capparelli ha chiesto ed ottenuto lo sfratto facendo intervenire i carabinieri. Il nigeriano si è barricato in casa e dice di non saper dove andare, ma Manoccio che davanti alle telecamere vuole bene a tutti, ha deciso che se ne devono andare. Dove non gli interessa: per strada, sotto un ponte, non sono fatti suoi.

I soldi sono finiti e con essi anche la solidarietà di Manoccio. Di fronte a queste vigliaccate verrebbe da dire ha ragione Povia quando dice che personaggi come Manoccio la solidarietà non sanno nemmeno cos’è, quello che gli interessa è solo prendere i soldi del ministero. Alla faccia del paese dell’accoglienza.