Ieri a Palazzo Alemanni in Catanzaro, si è concluso con la sottoscrizione di un Protocollo d’Intesa il confronto avviato il 27 settembre scorso fra il Commissario del Piano Sanitario di Rientro Regione Calabria, Massimo Scura, le organizzazioni sindacali rappresentative del personale del Comparto ed i Direttori Generali delle ASP e delle Aziende Ospedaliere della Calabria.
Un Protocollo che mette ordine nelle procedure relative alle nuove assunzioni, alla conseguente mobilità infra ed extraregionale, alle stabilizzazioni dei tanti precari che operano nel Servizio sanitario calabrese, alle proroghe dei rapporti di lavoro a tempo determinato e di lavoro flessibile e alla riqualificazione professionale degli Operatori Socio Sanitari ovvero gli OSS. Adesso la parola passa alle singole Aziende Ospedaliere e Sanitarie Territoriali, che dovranno verificare, innanzitutto, l’effettivo fabbisogno di personale ed avviare e/o completare le procedure indicate nel Protocollo.
Neanche il tempo di metabolizzare la notizia ed ecco che arrivano le prime proteste. Abbiamo incontrato in redazione un gruppo di infermieri che ci ha dichiarato testualmente: “Il commissario Scura firma un protocollo d’intesa con i sindacati per il rinnovo dei contratti degli infermieri precari ma il direttore generale Mauro e quindi l’Asp di Cosenza dice no alla proposta e ci manda a dire che potremo lavorare al massimo per altri sei mesi e poi dovremo tornare tutti a casa. Vorremmo ricordargli che mandando a casa infermieri già formati, non fa altro che aumentare il precariato”.
“Siamo infermieri della graduatoria Asp – continuano -. Lavoriamo solo per sostituzioni, è vero, ma il problema è che ci hanno usati per coprire i “buchi” dei posti vuoti per sei mesi e adesso ci vogliono mandare a casa, prendere altri infermieri a spasso per sei mesi e cosi continuando a rotazione per creare la solita guerra tra poveri e acquisire consensi, specie adesso che siamo sotto elezioni. Eppure Scura ha firmato con i sindacati il rinnovo di tutti i contratti in essere dal 1° gennaio del 2017 ma Mauro ci ha bloccato lo stesso. Ovviamente però gli amici degli amici con questa graduatoria arrivano ai criteri necessari per la stabilizzazione e degli altri chissenefrega…”.
Così vanno le cose nella sanità corrotta e depressa cosentina.