Francesco Ceniti, con il quale ho avuto l’onore e il piacere di lavorare insieme quando Il Quotidiano era ancora un giornale “serio”, ha seguito molto da vicino le fasi della riapertura del caso Bergamini fin dal 2011 per la testata più letta d’Italia ovvero La Gazzetta dello Sport. Nel suo articolo di ieri ha scritto per i suoi lettori una “novità ” dirompente alla quale è giusto dare il risalto che merita (g. c.)
“… E arriviamo all’altra novità : in questi mesi il pm ha spinto l’acceleratore delle attività investigative, cercando di chiudere un cerchio incompleto. Perché secondo l’accusa qualcuno non solo ha aiutato la Internò, ma ha commesso l’omicidio. Ecco che tra interrogatori di testi mai sentiti prima, esame dettagliato delle carte, intercettazioni e altri strumenti investigativi, gli inquirenti avrebbero trovato prove a sufficienza per allargare il numero degli indagati. Insomma, ci sono nomi nuovi dentro l’inchiesta che ha un quadro ormai quasi definito. E non sono da scartare colpi di scena: le possibilità di inquinare le prove (nonostante siano passati 28 anni) restano alte. E quindi gli indagati (non è da escludere una loro familiarità ) potrebbero persino essere raggiunti da misure restrittive. Ecco perché è forte la sensazione che sul caso Bergamini ieri sia andato in scena qualcosa di molto vicino al giorno del giudizio…”.
Francesco Ceniti
Fonte: La Gazzetta dello Sport