E’ notizia di ieri: la Dda di Catanzaro ha chiesto 6 anni di reclusione per il poliziotto cosentino Maurizio Lento, che all’epoca in cui era capo della squadra mobile di Vibo Valentia, avrebbe intessuto relazioni con il clan Mancuso.
Senza avventurarci in nessun giudizio, ecco la conversazione tra il legale Galati (coinvolto nello stesso processo e per il quale la Dda ha chiesto anche oltre 6 anni di reclusione) e il boss Mancuso che secondo i giudici accusa Lento.
GALATI: (appena entrato nella stanza): me ne devo andare subito
MANCUSO: Perché?
GALATI: perchè … devo arrivare là sotto da Luni … (a Nicotera Marina. da MANCUSO Pantaleone “Scarpuni” 27/08/1961, esponente mafioso della cosca, nipote omonimo dell’interlocutore, ndr)

MANCUSO: ma che è successo? .. dice che si è impiccata. .. si è avvelenata. .. ma perchè? … era esaurita? .. (si riferisce alla morte della moglie di “Scarpuni”)
GALATI: mi hanno chiamato dalla questura … perché non riuscivano a rintracciare l’avvocato CONTESTABILE che sta a Reggio … perché gli hanno notificato l’avviso… ora ho rintracciato CONTESTABILE… mi ha detto: “vai tu … per favore … accompagnali tu … che questo … sta tornando da Reggio …..
MANCUSO: “avviso” di che?
GALATI: dell’autopsia. .. che domani mattina le fanno l’autopsia. ..
MANCUSO: ah …
GALA TI: mi ha detto: “vai tu. .. Ii accompagni tu. •• ti prendi la notifica. .. ” … ho detto: “meno male che sono a Limbadi. .. che se no … ”
MANCUSO: ma la notifica di che? .. .
GALATI: dall’avviso che fanno l’autopsia ..
MANCUSO: dell’autopsia? … ah, per avvisare i familiari…
GALATI: si. .. si. .. ora lui esce dall’aula bunker … a Reggio … mi ha detto: “vai tu. .. per favore … Ii accompagni tu. .. ” … perché loro … mi hanno chiamato … e dice: “ma dove abita? .. A Nicotera Marina. dove abita? .. ”
MANCUSO: chi?

ANSA/MASSI PERCOSSI
GALATI: la Questura: “dove abita Luni? … ” … no?! …
MANCUSO: ah. .. alla Marina ….
GALATI: si … ma siccome … tra Polizia e Carabinieri non si parlano …. mi hanno chiamato a me ..• se li accompagno io … (ride) la polizia?/ Si ma chi è? .. il coso? .. è il Questore? •. Il dottore LENTO … (dirigente della Squadra Mobile di Vibo Valentia. ndr) ah … ah … ah … perchè scende lui personalmente/ … avete capito? .. perché •.•
MANCUSO: ah .•• ed ora dove hai l’appuntamento?
GALATI: là , al bar ItaJia. •• mi ha detto: “il tempo di partire da Vibo” .•• gli ho detto: “quando siete… eh… che arrivo… che io tanto sto a Limbadi. •• “…
GALATI Antonio parla al telefono con i funzionari della Polizia di Stato con cui ha appuntamento, ai quali chiede: “A CHE PUNTO SIETE?” e specifica di essere a Limbadi. A tal punto (min 00:16), mentre GALATI Antonio sta parlando al telefono, MANCUSO Pantaleone, colà presente, suggerisce al primo di invitare il LENTO a prendere un caffe. chiedendogli espressamente se “la persona con la quale aveva appena parlato era quella che “gli aveva presentato”. Galati annuisce e aggiunge che il LENTO aveva già riconosciuto di “avere mancato sia nei suoi confronti che nei confronti dello zio Ntoni”j pertanto si era ripromesso. nei giorni seguenti. con la “scusa” di una perquisizione. di recarsi a trovarli. MANCUSO: DIGLI CHE PASSANO DI QUa CHE SI PRENDONO IL CAFFÈ/ …
GALATI: [RIVOLTO AL SUO INTERLOCUTORE TELEFONICO} “va bene … ak… .. [TERMINA LA TELEFONATA} MANCUSO: GLI DICEVI DI PASSARE DI OUA! .
GALATI: no … mh. ..
MANCUSO: non è lui? ..
GALA TI: si. •• il …
MANCUSO: OUELLO CHE MI HAI PRESENTATO? …
GALATI: SI …
MANCUSO: eh. .. l’altra sera l’ho visto in televisione .. .
GALATI: eh.. MI HA DETTO CHE ANCORA È … È MANCANTE MANCUSO: mancante di che?
GALATI: MANCANTE … CHE NON È SCESO A TROVAREA VOI.A TROVARELO “ZIO ‘NTONI” … NOTA: “zio ‘Ntonr è il soprannome di MANCUSO Antonio cl. ’38, fratello di Pantaleone, anch’egli esponente di vertice della cosca, ndr]
MANCUSO: “EH ..• MÙ VENI! ••. ” [che venga, ndr} Cl PRENDIAMO UN CAFFÈ! ..•
GALATI: MI HA DETTO: “MI DEVO TROVARE OUALCHE SCUSA … DI QUALCHE PEROUISIZIONE … -HA DETTO -cosi CON LA SCUSA VADO … ”
MANCUSO: MA QUALE PERQUISIZIONE?!. .. VIENE/ … GALATI: NO ••• NON A VETE CAPITO! •••
MANCUSO: perché?
GALATI: “PER OUALCHE CIMICE DEI CARABINIERI … CHE NON DOVESSERO … CHE NON DOVESSERO VEDERMI CON (parole incomprensibili .. .)”
MANCUSO: (ride) “se la sdacheggia?!” (dialetto: “si spaventa? “, ndr)
GALATI: ” NO ••• IN EFFETTI ••• NON LAVORANDO COME LAVORAVANO GLI ALTRI ..• OVVIAMENTE … .
Ovviamente si tratta della versione che il legale da al suo cliente dell’operato del poliziotto, la cui corrispondenza al reale è ancora tutta da provare ma che sembrano aver convinto prima il giudice che ha mandato Lento agli arresti e poi il pm che ne ha chiesto la condanna, per via di altri elementi che lo accuserebbero. Come le conversazioni tra Galati e lo stesso Lento. Conversazioni nelle quali emergerebbe lo spaccato dei rapporti tra forze dell’ordine e magistratura in Calabria, all’ombra del quale cresceva il clan di Limbadi, indisturbato.
In quegli anni infatti era scontro la Polizia di Vibo e la Dda di Catanzaro, e del fatto che le sue indagini non erano tenute in conto Lento se ne lamentava spesso con l’avvocato Galati, ascrivendo proprio a questo fatto il non voler più indagare. E Galati, poi, di ciò si vantava con i suoi clienti, lodando il poliziotto perché concentrava i suoi sforzi contro i rivali dei Mancuso, lasciando in pace loro. Come quando riferiva a Pantaleone Mancuso che Lento temeva implicazioni, nell’incontrare il boss, perché “non lavorando come lavorano gli altri…”.
A questa inerzia investigativa torna spesso il giudice reggino, accennando qualche volta al fatto che Lento obbediva certo ad ordini superiori, che il freno agli accertamenti sui Mancuso era cioè stato tirato “più in alto”. Ma a quell’ordine, insiste sostanzialmente il gip, il poliziotto aveva il “dovere di disobbedire”. Cosa che non avrebbe fatto per via dei suoi rapporti con i Mancuso. (Alessandra Serio)
Fonte: Tempo Stretto