Politica&Padroni, ex Novelli: il dramma sociale creato da iGreco

Cena di lavoro all'Ariha Hotel, l'albergo de iGreco. Si riconoscono, oltre ai fratelli Greco, Luca Lotti, Stefania Covello, Ernesto Magorno e il "solito" Aiello

«La vertenza ex Novelli rischia di trasformarsi in un dramma sociale, ma in Umbria ci sono le prospettive per trovare soluzioni vere». Tornano ad alzare i riflettori sull’industria agroalimentare con 300 lavoratori tra Spoleto, Terni e Amelia, i sindacalisti della Flai-Cgil che, con una lunga nota, chiedono l’impegno di tutti «per garantire la sopravvivenza dei siti aziendali e l’occupazione di centinaia di famiglie». Tutte con alle spalle cinque anni di vertenza segnata dalla lunga amministrazione straordinaria e dalla cessione a un euro di tutti gli asset ad Alimentitaliani, fallita nel dicembre scorso.

Ex Novelli, l’intervento della Cgil In questo senso dalla Cgil si pressa «affinché venga trovata una strada per uscire da questa ennesima transizione, che sta mettendo a rischio commesse e forniture o, per meglio dire, il valore degli importanti marchi che sono la vera forza di questa storica realtà imprenditoriale».

A guidare l’azienda sono i due curatori fallimentari di Alimentitaliani, Fernando Caldiero e Giorgio Meo, che si sono affidati alla società Alix per la gestione dei siti produttivi, su cui il tribunale di Castrovillari ha concesso la continuità fino al 22 dicembre 2018, mentre non risulta ancora restituito lo stabilimento di Spoleto, in capo a Fattorie Novelli, che Alimentitaliani l’aprile scorso ha ceduto a Poderi Greco.

«È in corso la trattativa per il rientro dell’asset Fattorie Novelli ancora in mano a iGreco, un pezzo importante del gruppo che va recuperato al più presto, ma – dicono i sindacalisti – sono necessarie risposte importanti per i lavoratori di Terni che tra un po’ terminano gli ammortizzatori e per i quali la normativa ad hoc dell’Area di crisi complessa consente una proroga importante di 12 mesi». Nessun passo indietro neanche sui licenziamenti degli impiegati di Spoleto, giudicati illegittimi proprio dalla Cgil, che comunque crede «che sul territorio umbro ci siano prospettive vere per trovare soluzioni, sta a noi e crediamo anche alle istituzioni tutte valorizzare queste potenzialità. Di certo non si può andare avanti così: le lavoratrici e i lavoratori ci chiedono risposte celeri trasparenti e costruttive per loro e per le loro famiglie».

Fonte: Umbria24