Non ce l’ha fatta ad entrare in finale a The Voice of Italy la cantante cosentina Elisabetta Eneh. Dopo aver superato la prima “battle”, Elisabetta ha perso il secondo confronto ed è rimasta fuori dalla finale per un soffio. Un vero peccato, che tuttavia non inficia minimamente la sua grande performance nel talent della Rai, che le ha dato grande visibilità e l’ha rilanciata alla grande nel panorama musicale italiano.
Elisabetta, in apertura di programma, è andata alla prima sfida dei talenti del coach Cristina Scabbia con Laura Ciriaco. Si porta sul palcoscenico un brano cantato da Aretha Franklin con gli Eurythmics dal titolo ”Sisters are doin’ if for themselves”, che esalta le caratteristiche delle due ragazze. E va avanti Elisabetta Eneh, con Laura Ciriaco che fa grande polemica dietro le quinte.
Poi, è stata la volta della sfida tra Elisabetta e Andrea Butturini. La nostra cantante si lancia con “Rome wasn’t built in a day”. Andrea Butturini invece porta Dentro Me degli Afterhours. Alla fine il coach sceglierà Andrea Butturini, Elisabetta ci rimane un po’ male ma prevale la grande soddisfazione per tutto quello che è riuscita a costruire in queste settimane.
Elisabetta aveva esordito a The Voice nella seconda puntata delle blind audition, il 29 marzo scorso e aveva cantato proprio il brano Rome wasn’t built in a day dei Morcheeba, che ha riproposto anche ieri sera. Ha 31 anni, è di Cosenza e per metà è nigeriana. All’età di 15 anni ha iniziato a cantare in un coro gospel. La sua risata è contagiosa e il suo carattere strabordante. Nata da padre nigeriano e mamma cosentina, solo di recente ha fatto un viaggio in Nigeria che le ha sconvolto la vita.
Per lei si era girata tutta la giuria, apprezzandone la forte vocalità, ma lei aveva scelto di entrare a far parte del team di Cristina Scabbia che aveva suggellato la scelta donandole il primo anello a forma di teschio. Tutti pazzi per il suo vocione. Al Bano le aveva promesso: “Andrai lontano con me”. Renga: “Lavoriamo insieme”. J-Ax: “Facciamo piangere chi non ha creduto in te”. Ma la Scabbia aveva avuto la meglio dicendole: “Percorri con me la strada meno battuta”.
Il 20 aprile scorso, invece, con un vestito luminoso di paillettes e una corona in coordinato, un’elegantissima Elisabetta Eneh si era presentata sul palcoscenico del talent show per la sua esibizione proponendo una convincente versione – elegante come il suo outfit – di Crazydei Gnarls Barkley, che le valeva l’accesso diretto alle semifinali. Una voce incredibile: potente, perfetta per tutti i generi, anche se lei preferisce soul e blues. Un talento eccezionale. Che, al di là della finale mancata per un soffio, le darà certamente nuove e grandi opportunità professionali.
Nel curriculum di Elisabetta, prima di The Voice, la partecipazione come prima calabrese, insieme a Micaela Foti, sul palco del Piper come finalista Tour Music Fest 2008. Ma anche una splendida interpretazione di Silent Night nel dicembre 2011 con il coro “G. Pezzullo” al Duomo di Cosenza, diretta da Elisa Brown e Fabio Guagliardi.
Poi nel 2012 aveva fatto parte della “Baboomba Band” che si inserisce nel filone delle tribute band che hanno calcato il palcoscenico big del parco fluviale a Cosenza. In questo caso l’omaggio era a Zucchero (Sugar) Fornaciari. I Baboomba erano 6 artisti – Flavio Nicoletti, Emilio Cesario, Giuseppe Santelli, Roberto Ventura, Renzo Genovese, Elisabetta Eneh – che a Cosenza hanno cominciato a muovere i primi passi nella musica per aprirsi poi ad esperienze di respiro nazionale. Elisabetta aveva incantato tutti anche al Cinema Tieri con il suo irresistibile concerto nel 2015.