Diritto di replica, Aieta: “I miei parenti non hanno fatto carriera grazie a me”

Giuseppe Aieta

di Giuseppe Aieta, consigliere regionale

Egregio Direttore,

chiedo di poter replicare all’articolo riguardante i miei parenti e la mia ipotetica sponsorizzazione politica per la loro carriera, che non c’è stata come i fatti dimostrano. La replica, più che al Suo giornale, è rivolta a quegli anonimi che ormai da anni tentano di confondere le loro storie personali con chiunque tenti di contrastarle.

Partiamo da Franca Muoio, moglie di mio fratello, che secondo le informazioni riportate sarebbe stata favorita nella sua carriera. Mia cognata era diventata Responsabile dell’Ufficio di Corigliano per il suo curriculum fatto di titoli e perché laureata in Economia e abilitata a svolgere le funzioni di commercialista e revisore dei conti, ed anche perché nel Cpi di Corigliano erano solo in due ad essere laureati e di categoria D. Nominata sapete da chi? Da Oliverio e quindi da me che ero assessore? No! Era stata, invece, incaricata dall’amministrazione di Mario Occhiuto, all’epoca presidente della Provincia.

E adesso cosa fa mia cognata? È ancora Responsabile dell’ufficio? No, è stata revocata dallo stesso Occhiuto dopo due mesi. E adesso che presidente della Provincia è Franco Iacucci, mio amico, mia cognata è tornata Responsabile dell’Ufficio? No! Nonostante una laurea ed una storia personale e familiare fatta di duro lavoro e sacrifici tanto da far impallidire gli anonimi.

Passiamo adesso a mia cognata Lidia Rossi. Nell’anno 2015 ha lavorato 3 mesi circa alle Terme Luigiane. Nell’anno 2016 ha lavorato 4 mesi e mezzo. Nell’anno 2017 ha lavorato 4 mesi e mezzo. Attualmente non lavora! Quindi precaria e a tempo determinato alla faccia dell’influenza del cognato. Non parlo dei miei parenti in Tribunale perché all’epoca in cui hanno vinto regolari concorsi avevo i pantaloncini corti.

Sono abituato alle aggressioni mediatiche per aver combattuto quasi tutta la mia vita da Sindaco all’epoca della Ex Emiliana Tessile. A quel tempo però il soggetto da colpire ero solo io e la mia schiena diritta. Oggi, mi addolora solo il fatto che la mia funzione possa danneggiare la serenità dei miei parenti che da me non hanno ricevuto nulla come possono testimoniare i tanti parenti disoccupati danneggiati proprio dalla mia carica politica.

Mi piacerebbe sapere chi sono i miei detrattori ed invito Iacchitè ad informarsi perché avrebbe fiumi di parole da scrivere. Anzi, oceani da scrivere. Al male non ho mai risposto col male perché sono convinto che la cattiveria si ritorca sempre contro chi la pratica. Gli uomini di chiesa che io stimo oltre ogni ragionevole misura mi ammoniscono allorquando esprimo questa mia convinzione. Ma l’esperienza di questi anni ha dimostrato che chi é abituato ad infangare la vita altrui finisce per vivere nella tristezza e nella solitudine. E di esempi, nella mia straordinaria e splendida città, ve ne sono – non tantissimi, perché la mia comunità é fatta da gente perbene – ma ve ne sono!

Caro Aieta, 

è del tutto evidente che non posso rivelare la fonte che ha ispirato l’articolo. Detto questo, mi pare tuttavia che non sono state scritte falsità rispetto alla “carriera” della signora Muoio e al posto di lavoro (sia pure precario) della signora Rossi. Non sto qui a tediare chi ci legge rispetto all’opportunità politica di determinati incarichi né tantomeno mi interessano le solite finte diatribe tra politici del calibro (si fa per dire) di Oliverio, Occhiuto e Iacucci, che fanno solo finta di litigare e poi sono sempre pronti a festeggiare gli accordi dove possono “mangiare” insieme. 

So bene che lei ha capito chi possa essere stata la fonte ispiratrice dell’articolo e non mi interessano i vostri fatti personali, tuttavia mi lasci dire che non è per niente edificante tutto il quadro che viene fuori da questa storia. Anche Cetto Laqualunque tesseva le lodi dei suoi “parenti” (dal figlio Melo alla parente infermiera e via discorrendo) e tutti sanno che le raccomandazioni o le spintarelle fin dalla notte dei tempi caratterizzano la nostra politica. Capisco che l’articolo possa averle creato qualche problema ma – mi creda – non l’ho pubblicato per cattiveria o perché “accecato” dalla volontà di metterla in cattiva luce. Capirà, quindi, che non posso fare preferenze tra i politici e mi perdonerà se continuo a considerare la politica tutta uguale nel senso negativo del termine. Compresi i grillini, che dovrebbero denunciarvi e invece nella migliore delle ipotesi fanno la parte delle tre scimmiette che non vedono, non sentono e non parlano. (g. c.)