Egregio Direttore,
una ventina di giorni fa, i bambini portati sul corso Mazzini di Cosenza ebbero modo di guardare i mostri preistorici di cui si è riempito il centro. Meraviglia, domande, foto. Il giorno dopo meno meraviglia, meno domande, meno foto. Una settimana dopo la gente ed i bambini passavano tra questi animali preistorici senza vederli, così come passano tra le sculture di De Chirico e company.
Ma è stata una bella idea? Originale? Personalmente non lo credo e mi spiego. In Italia ormai vi sono numerosi Parchi di animali preistorici, anche in Calabria a Serra San Bruno quindi l’originalità viene a cadere. Ma vi è una differenza fondamentale tra gli Animali Preistorici dei Parchi e quelli di Cosenza.
Quelli dei parchi sono appunto nei parchi dove i bambini o visitatori in genere possono muoversi liberamente tra gli alberi ed il verde in un contesto che richiama la terra ai Primordi, gli Animali di Cosenza sono collocati tra case, tavolini di caffè e strade che hanno perso la loro funzione originaria. In sintesi il contrasto è stridente.
Ma vi è un’altra differenza (a mio parere) tra i Mostri dei Parchi e i Mostri di Cosenza. Quelli dei Parchi non creano problemi, quelli di Cosenza impediscono o quantomeno rendono difficile il camminare. Volente o nolente occupano spazio e spazio notevole. Il corso quello è. Adesso tra Mostri preistorici, tavolini a distesa, strisce bianche impraticabili per non vedenti non accompagnati che non si sono mai visti, camminare sul corso è veramente un’impresa. Esempio lampante via Macallè. Chiusa alle macchine, ma grazie ad un “Mostro” praticamente anche ai pedoni. Ma (sempre a mio parere) ad impedire il cammino pedonale è anche il pavimento di Corso Mazzini che ha perso il selciato che aveva per cedere il posto al “finto medioevo” causa di distorsioni, storte e inciampi.
Le strisce ciclabili in mezzo ai marciapiedi, le famose alliccate di cemento per far “mangiare” gli amici degli amici (non si vede nessun ciclista usarle!!!), le strisce bianche per non vedenti che hanno reso impraticabile il marciapiede di Piazza Fera, le panchine per sedersi prive di schienale che furoreggiano su Viale Mancini ma impediscono, come è stato da sempre, di sedersi, stare comodi e magari leggersi il giornale, sono le “Originalità” di un sindaco che, forse, ritiene di fare di Cosenza il suo studio privato di Architettura.
Il Ponte Calatrava, che forse (così si dice) se costruito secondo le intenzioni dell’ideatore Giacomo Mancini, ovverosia con sbocco sulla SS. 107 avrebbe avuto un senso, così, oltre a congiungere il niente al nulla (come si dice) e ad essere il terzo ponte in 150 metri sul lungo Crati, serve solo a coprire, da nord a sud, la vista fiabesca di Cosenza.
Da Calatrava ai Mostri, passando per il Medioevo del selciato. Ma ci vogliamo calmare? Si è iniziato con le costruzioni sul Lungofiume di fronte via Bendicenti. Costruzioni che non si è mai capito a cosa servissero e a chi fossero destinate. E anche adesso, a 8 anni dalla loro apparizione restano un mistero, oltre che un’offesa al verde circostante. Ovviamente non si parla dei soldi spesi per fare niente.
Ma a proposito di soldi desidero ricordare l’evento ”Municipia”, ovverosia le cartelle inviate nei primi mesi di quest’anno dalla società Municipia (incaricata dal Comune) per riscuotere le tasse ed in particolare l’IMU 2012. Ricordo che il consigliere comunale Francesco Spadafora affermò allora in una interrogazione comunale che la pretesa era ingiusta in quanto prescritta poiché la data di spedizione (come affermato dalle Poste) era gennaio 2018. Non ho saputo di nessuna risposta in merito da parte del sindaco, né purtroppo, il predetto consigliere (per quanto io ne sappia) ha portato avanti questa interrogazione che colpiva centinaia di cosentini.
So che chi ha fatto ricorso alla Commissione Tributaria eccependo la prescrizione ha avuto soddisfazione, ma chi ha pagato perché magari la somma era piccola e non valeva la pena di andare da un avvocato? Signor sindaco, non dovresti essere il difensore di questi cittadini? Potrei avere una risposta? Anche io vivo a Cosenza, e, senza fare nulla di straordinario, pago le tasse.
Ma il motivo che mi ha spinto a scrivere, Egregio Direttore, non è tanto esprimere la mia opinione sulle cose fatte male in passato, ma su quello che ritengo disastroso per il futuro. Mi riferisco alla Metropolitana. Secondo la visione che ho avuto dal web, e quindi la chiusura delle strade che insistono su Viale Mancini e la trasformazione del Viale in una zona verde, mi chiedo: e le macchine? Via Popilia è già impraticabile, Via Montesanto è ZTL. Dove andranno le macchine che bene o male i cittadini (anche se con qualche eccesso) sono costretti a usare?
Mi piacerebbe avere una risposta su questo e mi piacerebbe Egregio Direttore avere una sua anche laconica opinione sui problemi cui ho accennato.
Con stima e simpatia
Lettera firmata
Caro lettore, come mi ha chiesto, le offro la mia laconica opinione, che è anche il significativo titolo che ho scelto per la sua lettera: QUALCUNO LO FERMI! C’è bisogno di aggiungere altro? (g. c.)