Sulla costruzione del nuovo ospedale a Cosenza, i vecchi politici più che guardare alla salute dei cittadini e ai bisogni del territorio, sembrano più interessati e salvaguardare i propri interessi personali e quelli di “cordata”. Specie adesso che hanno capito che questo grande appalto potrebbe essere la loro l’ultima occasione di lucro.
Sia Occhiuto che Oliverio sanno bene che recuperare i tanti voti persi significa spendere tanti soldi. Le probabilità di essere rieletto per Palla Pala non esistono proprio, mentre per Occhiuto le probabilità di sedere sulla poltrona di presidente della Regione sono pari a zero. Per modificare anche solo minimamente questo scientifico pronostico serve una forte iniezione di guagna che riporti fiducia ed entusiasmo nei perduti clienti. E l’appalto per la costruzione del nuovo ospedale potrebbe essere il bancomat perfetto, per entrambi, per recuperare guagna e consensi. Sempre con i soldi dei caggi.
È questa la ragione della sfida tra i due. Non certo la salute dei cittadini. Per loro è solo una questione di come spartirsi la torta. Ovviamente nessuno dei due vuol lasciare nelle mani dell’altro un malloppo così consistente che significherebbe “regalare” la partita all’avversario. Ed è per questo che Occhiuto non ha accettato la spartizione che gli ha proposto Palla Palla, secondo lui troppo sbilanciata a suo favore.
Non bastano più, di questi tempi dove tutto può cambiare da un momento all’altro, promesse di Ovovia e Musei virtuali, qui servono garanzie di bonifici agli amici degli amici progettisti, molti dei quali prestanome dei due; qui bisogna far girare guagna in contanti attraverso il rodato sistema della “partita i giru da progettazione”, il “cavallo di ritorno dei RUP” e il riciclaggio della guagna attraverso la nomina dei consulenti dei consulenti dei consulenti. La quota destinata ai “preliminari” e ai vari “studi di fattibilità” per la costruzione del nuovo ospedale, vale quanto l’appalto di piazza Fera/Bilotti. E se sulla costruzione della metro l’accordo sottobanco è stato raggiunto, con l’accettazione da parte di Palla Palla della “costruzione del Parco del benessere, by Occhiuto”, sulla costruzione del nuovo ospedale l’accordo sottobanco sembra ancora lontano da raggiungere.
La finta disputa tra i due si svolge sul luogo dove dovrebbe sorgere il nuovo ospedale, ma è tutta una presa per i fondelli della gente, perché i cosentini hanno capito bene che un “posto vale l’altro”, quello che conta è la salute della gente. Certo, Occhiuto spiega anche le sue ragioni e dice: costruire l’ospedale a Vaglio Lise, comporterebbe la creazione di un’altra periferia dove oggi sorge l’Annunziata. Tutto il commercio che in quel quartiere ruota, principalmente, attorno all’ospedale si troverebbe in ginocchio dalla sera alla mattina. Che è una verità, ma non può essere la causa ostativa al suo netto no. Perché se così fosse, basterebbe rassicurare i commercianti che operano vicino all’Annunziata che la struttura sarà riconvertita ad altre funzioni, che so: scuole, uffici e altro. E il problema del via vai di gente in quella zona è bello che risolto. Vendere il caffè a medici piuttosto che ad impiegati o professori, per i commercianti della zona è la stessa cosa. L’importante è che ci sia qualcuno che continui a comprare il caffè.
Lo capiscono anche i bambini che la contesa del “posto” è solo una scusa. I voti costano e l’unico modo di frodare somme importanti da investire nella prossima campagna elettorale per la presidenza della Regione Calabria, è questo appalto. E così mentre i due scienziati dell’intrallazzo studiano come continuare a fregarci ancora una volta, sempre nell’impunità assoluta, e senza vergogna di riproporre sempre le stesse logiche truffaldine, come spesso accade all’ospedale di Cosenza, il malato muore.
I cittadini per loro sono solo carne da macello.