LE LEGGI E LA FOLLA PLAUDENTE
di Battista Sangineto
Le considerazioni di Michele Giacomantonio (http://www.iacchite.com/cosenza-occhiuto-il-jolly-e-i-fantasmi-ispiratori-di-michele-giacomantonio/) sono, secondo me, giuste e molto pertinenti. Credo che sia abbastanza chiaro che, questa volta, l’architetto Occhiuto ed i suoi sodali non abbiano altri argomenti.
Queste necessarie autorizzazioni, possiamo ormai ritenerlo come “argumentum ex silentio”, non le hanno perché, altrimenti, le avrebbero mostrate alla stampa o avrebbero già demolito l’ex Jolly in un tripudio di folla plaudente. Se, come appare ormai evidente, non le hanno, la loro assenza costituisce un fatto gravissimo, non solo da un punto di vista della forma giuridica e della legalità (come giustamente rileva Giacomantonio: un grande sindaco fattivo e volitivo non vuole farsi impaniare da regolette scritte cento anni fa!), ma lo è anche da un punto di vista sostanziale.
Un qualunque edificio, struttura o infrastruttura permanente che abbiano una relazione o un impatto sul paesaggio, rurale o urbano che sia, deve essere sottoposto ad una valutazione architettonica, storico-artistica, archeologica, urbanistica e paesaggistica che può e deve essere rilasciata dalla Soprintendenza, organo periferico del Mibac.
Non è scontato che qualunque cosa si voglia fare, progettare, disegnare, costruire sul territorio o all’interno di una città sia bello, buono e giusto purché porti la firma di un architetto o di un ingegnere. Esistono leggi, regole e norme che vanno rispettate e non è, dunque, automatico che il Museo del Nulla-Alarico, il Ponte dei Vavusi, il Planetario, il Parco della Scienza, la Metro eccetera debbano, per forza, essere autorizzati anche nei casi in cui gli Enti interessati abbiano regolarmente presentato la richiesta per erigerli.
C’è la fondata possibilità che, anche in presenza di una regolare richiesta -che in tutti i casi sopra elencati, Metro compresa, sembra non esserci-, la Soprintendenza neghi l’autorizzazione a costruire perché il museo, il ponte, la piazza, la metro, il parco fluviale non sono conformi o violano norme, regole e leggi.
È questo il motivo per il quale il Legislatore obbliga tutti -Sindaci, Presidenti della Provincia e della Regione- a chiedere ed a rilasciare permessi ed autorizzazioni: il controllato non può essere il solo controllore di sé stesso.