PIANO TRIENNALE ANTICORRUZIONE E TRASPARENZA DELLA REGIONE CALABRIA? SOLO CARTA STRACCIA !
E’ proprio così, pare abbiano deciso in tal senso dai piani alti della Cittadella regionale infischiandosene di quanto disciplinato dalla Legge 190/2012.
Ma ciò che più meraviglia è che gli stessi che si sono affannati ad approvare un proprio piano (pubblicato con delibera di Giunta regionale n. 29 del 31 gennaio 2018 emettendo successivamente circolari applicative ben precise e perentorie, indetto apposite riunioni, – ne citiamo alcune il 14 ed il 25 Maggio 2018 – e fornito informative sindacali sui criteri di rotazione del personale dirigenziale e del comparto della Giunta regionale per l’anno 2018 ed inoltre organizzati ed espletati appositi corsi in materia specifica per funzionari, dipendenti e dirigenti, spendendo fondi regionali), oggi nonostante le due scadenze previste (30 giugno e 30 settembre), di cui evidenzieremo appresso, sembrano non interessarsi più al problema che ricordiamo essere un obbligo e non una semplice formalità.
Infatti, ad oggi non risulta effettuato tale adempimento e neppure individuati i dirigenti ed il personale soggetto al turnover, che già dal 2017 sarebbe dovuto essere oggetto di rotazione per coloro che avendo un’anzianità di servizio nella medesima funzione per più di otto anni si trovavano nelle condizioni di dover obbligatoriamente ruotare.
E’ evidente, quindi, che il piano triennale per la prevenzione della corruzione e la trasparenza è e rimane carta straccia, qualora non venisse applicato, contravvenendo alle misure introdotte dall’Autorità Nazionale Anticorruzione continuando così nei processi amministrativi condizionati da fenomeni corruttivi esistenti ed evidentemente voluti dall’attuale amministrazione regionale di cui agni giorno leggiamo sui principali mezzi d’informazione.
Già in varie occasioni era stata manifestata l’opportunità di intervenire celermente sull’argomento visti i tempi ristretti e nel contempo di poter dare avvio ai corsi di formazione previsti per il personale soggetto a turnover.
Le finalità preventive dei fenomeni corruttivi a carattere generale, indipendentemente dal verificarsi, si rivela quale peculiare aspetto organizzativo di natura programmatica inquadrando la rotazione ordinaria obbligatoria sul concetto chiave di “alternanza” del personale quale strumento idoneo a limitare il consolidarsi di relazioni che possano alimentare dinamiche improprie nella gestione amministrativa conseguenti alla permanenza nel tempo di determinati dipendenti e dirigenti nel medesimo ruolo o funzione.
I Dirigenti Generali avrebbero dovuto, già ad oggi, applicare quanto previsto dall’art. 16 comma 1 lettera L quater del D.Lgs. 165/2001 e più specificamente, nella propria attività di monitoraggio, la durata di permanenza nel Settore, come prefissata dall’amministrazione regionale nel Piano Triennale anticorruzione che per l’anno 2018, secondo il cronoprogramma previsto, detta le
NORME OBBLIGATORIE:
La rotazione è obbligatoria per il personale con anzianità di servizio nella medesima funzione pari o superiore ad otto anni, maturati alla data del 30/06/2018 che rientra nelle seguenti due tipologie:
1) tutto il personale di front office a diretto contatto con il pubblico (U.R.P. Front Office tributi, Archivio, Addetti al protocollo), oltre a quelli individuati del Dipartimento Organizzazione e Risorse Umane.
2) Tutto il personale con incarico di Responsabile di Procedimento con particolare riferimento alle seguenti attività: Autorizzazioni e concessioni – Scelta del contraente per affidamento di lavori, forniture e servizi – Concessioni ed erogazioni di sovvenzioni, Contributi, Sussidi, ausili finanziari, nonché attribuzioni di vantaggi economici di qualunque genere a persone ed enti pubblici e privati – concorsi e prove selettive per l’assunzione di personale e progressioni di carriere.
La rotazione è altresì obbligatoria, oltre che nei casi di avvio di procedimenti penali o disciplinari per condotte di natura corruttiva, per il personale che svolge funzioni di coordinamento, comunque denominate, quali sono: le Alte Professionalità le Posizioni Organizzative, al fine di evitare il radicamento in posizioni di controllo, anche indiretto, e di evitare il consolidarsi di relazioni che possono alimentare dinamiche improprie nella gestione amministrativa, come ad esempio il caso più volte denunciato ed ancora oggetto d’indagine da parte delle autorità giudiziarie, riguardante la nomina dei componenti delle Commissioni d’esame nei corsi di Formazione Professionale.
Richiamando il cronoprogramma previsto dal Piano anticorruzione della Regione Calabria, inviato all’ANAC, ogni Dirigente Generale avrebbe dovuto applicare nel rispetto delle disposizioni legislative di rotazione dei Responsabili di procedimento e degli altri dipendenti, compreso il personale con funzioni di vigilanza e d’ispezione, attenendosi al rispetto temporale delle seguenti date operative: 30 Giugno 2018 – 30 Settembre 2018.
Proprio oggi apprendiamo che solo il Settore Tributi del Dipartimento Bilancio della Regione Calabria ha emesso un primo decreto di rotazione del proprio personale responsabile di procedimento. Uno sui 124 previsti.
Considerato, pertanto, che anche allo scadere di quest’ultima data (30/09/2018) gli altri 123 Settori ancora non hanno provveduto, proveremo a chiedere a Dott. Cantone se non ritiene che tale inadempienza debba essere soggetta a controlli da parte dell’ANAC visto che la rotazione del personale alla Regione Calabria appare proprio inattuabile.
Questo proprio non va bene. il Piano anticorruzione va adottato immediatamente, considerato che i termini sono già scaduti, e deve essere esteso ad ogni dipendente, di ogni settore, di ogni dipartimento indipendentemente dalla natura giuridico-amministrativa della prestazione lavorativa così da limitare al minimo le disparità tra il personale.
Alla Regione trovano impiego dipendenti provenienti da altre amministrazioni distaccati e comandati per periodi di tempo prolungati, professionisti che svolgono consulenze decennali e proprio per tale ragione il piano di rotazione deve assolvere ad una eminente funzione di prevenzione da ogni rischio ovunque esso possa radicarsi e proliferare».
Per questo, l’auspicio è quello di un immediato rimedio a quanto ad oggi eluso dalla Regione. Non possono essere più tollerate inutili scuse di situazioni di infungibilità o di esigenze organizzative in deroga, è il momento di essere coerenti e rispettosi delle norme.
Non vorremmo pensare che tale situazione di stallo sia dovuta al fatto che molto probabilmente, per continuare a gestire certi meccanismi devono rimanere ancorati ai posti giusti coloro i quali garantiscono determinate operazioni e che quindi è la stessa amministrazione a non voler sradicare le incrostazioni da anni esistenti. Speriamo di essere smentiti.
Rsu Cisal