Cosenza: i milioni sottobanco e il patto scellerato di Oliverio&Occhiuto sulla pelle dei cosentini (di Pasquale Rossi)

La "cassa da morto" dalla quale il cazzaro ha copiato il Museo del Nulla

Le truppe cammellate di Palla Palla e del cazzaro, dopo la batosta di sabato pomeriggio, con l’annuncio del pressoché sicuro rinvio a giudizio per corruzione e associazione a delinquere nell’ambito dell’inchiesta “Passepartout” della Dda di Catanzaro, si affannano a difendere i loro padroni ma tutti hanno capito cosa c’è sotto. In estrema sintesi: si sono messi d’accordo non, come sarebbe stato legittimo, politicamente (perché potrebbero essere avversari alle prossime elezioni regionali), ma economicamente e con un sacco di soldi sottobanco, come vi spieghiamo – con fatti e non con chiacchiere – in questo articolo.

di Pasquale Rossi

Nel mese di settembre del 2018 abbiamo appreso dalla stampa di regime che il presidente Oliverio si era affrettato ad andare in soccorso dell’architetto Occhiuto con ben 500.000 euro, pronta cassa, per l’acquisto dell’ex Hotel Jolly, che sommati agli 800.000 euro del Comune, che forse saranno pagati in comode rate, fanno 1,3 milioni di euro e che sommati ai 3,3 milioni per demolirlo (vedi calcolo contenuto nel progetto approvato), fanno il TOTALE di 4,6 MILIONI SOLO PER ACQUISTARE E DEMOLIRE L’EX JOLLY.

QUANTI ALTRI MILIONI VANNO AGGIUNTI A QUESTI 4,6 PER COSTRUIRE IL MUSEO DEL NULLA-ALARICO?
Quanti milioni di euro ci costerà questo orrendo contenitore che non avrà alcun contenuto? Ci costerà, in totale, 7, 8, 10 milioni o, addirittura, di più?
Mentre il Centro storico crolla pezzo per pezzo, il sindaco spende una decina di milioni di euro per costruire una CASSA DA MORTO DORATA, mal scopiazzata da un edificio visto all’Expo di Shanghai del 2010, che non avrà neanche un reperto attribuibile ad Alarico o ai Goti.

Perché Oliverio si rende complice di una tale assurdità culturale, urbanistica e finanziaria? A proposito di finanza, da quale capitolo di spesa della Regione Oliverio sottrarrà questi 500.000 euro, cash? È questo il prezzo che Oliverio deve pagare a Occhiuto per fare la metro e, in futuro, l’Ospedale? Gli darà anche i soldini per gli altri giocattolini come l’Ovovia (una Ovovia!!!), il parco acquatico con le barchette sotto il Ponte dei Vavusi, il parco del malessere senza alberi (perché li taglia tutti) eccetera eccetera?

Oliverio potrebbe ribattere che, essendo a conoscenza delle molte irregolarità autorizzative del progetto, il Museo del Nulla-Alarico non si farà mai e che regalandogli il finanziamento, cash, per l’acquisto dell’ex Hotel Jolly, Occhiuto non lo ricatterà più per la metro.
Il problema, in questo caso, è che Oliverio non tiene conto dell’ossessione che l’architetto-sindaco nutre per il barbaro invasore Alarico che gli ha ispirato tante gesta demolitorie nel Centro storico cosentino. Il sindaco, in preda alla sua ossessione compulsiva, infatti, ha compiuto il gesto sconsiderato di dare l’ordine di demolire l’ex Hotel Jolly subito dopo la firma dal notaio, infischiandosene delle prescrizioni avverse della Direzione Generale del Mibac e dell’allarme che i parlamentari 5stelle avevano ufficialmente dato ai carabinieri del Nucleo Tutela del Patrimonio affinché facciano rispettare le volontà del Ministero dei Beni culturali.
Come era facile prevedere, una volta demolito l’ex Jolly, Occhiuto ne ha invocato a gran voce, insieme al suo popolo di “descamisados-depilados”, la ricostruzione sotto forma di Museo del Nulla-Alarico. E meno male che Gratteri, con grandissimo ritardo, ma per fortuna ancora in tempo, è intervenuto per bloccare questa grandissima cagata.

Lo scenario caro al cazzaro poteva essere appena plausibile se la metro avesse avuto, insieme al Parco del benessere, il Parco acquatico, il Ponte di Calatrava, l’Ovovia eccetera, tutti i pareri positivi e le autorizzazioni da parte degli enti preposti alla tutela ed alla salvaguardia del Patrimonio culturale e paesaggistico, Regione Calabria compresa, ma nessuna di queste inutili, dannose, orrende e costosissime Grandi Opere ha uno straccio di autorizzazione.

Perché i due Mario, accomunati dal mancato rispetto delle leggi paesaggistiche e ambientali, si sono messi d’accordo per trasformare Cosenza in un delirio di architetture e infrastrutture inutili e tamarre che riescono ad incantare solo i piccolo borghesi “descamisados-depilados” che si entusiasmano per le luminarie, la festa del cioccolato (manco fossimo a Perugia o Torino), la caccia al tesoro ed il museo di Alarico, l’incongruo, inutile e costosissimo Ponte dei Vavusi, la tamarrissima movida notturna, lo sterminato spiazzo cementificato da usare per le adunate plebiscitarie e, se non li ferma qualcuno, l’Ovovia (l’Ovovia!!!), il parco fluviale con le barchette ed altre amenità consimili?

Dobbiamo pensare che si siano messi d’accordo non, com’è legittimo, politicamente (perché potrebbero essere avversari alle prossime elezioni regionali), ma economicamente? Di quali accordi economici, eventualmente, si tratta? Possiamo chiedere, da comuni cittadini, prima a Gratteri ma subito dopo al porto delle nebbie (ma soprattutto agli ispettori che verranno) di fugarci questi dubbi che, ormai, si sono insinuati nella nostra mente? Perché, com’è chiaro a tutti, l’intervento di Gratteri significa che la procura di Cosenza NON HA VOLUTO indagare sulla vicenda e, di conseguenza, è COME SE NON ESISTESSE… Ora ci ha messo la firma anche Gratteri ed è questa la nota maggiormente positiva dell’avviso di chiusura indagini notificato a questi delinquenti e truffatori corrotti e incalliti. E la verità prima o poi verrà a galla, perché è evidente che sottobanco stanno passando o sono già passati fior di quattrini e questo non è davvero tollerabile, al di là di tutte le chiacchiere che vanno mettendo in giro i lecchini di Oliverio e di Occhiuto.