Stamattina l’istituto che fa da sede al “Quasimodo” e a parte del “Fermi” è stato invaso da polizia e fedelissimi cani. Senza alcun preavviso si sono presentati nell’istituto ed hanno fatto irruzione nelle classi, interrompendo le lezioni.
Anche a Cosenza “Scuole Sicure” colpisce, questa sperimentazione, che viene dal nuovo governo, non è altro che l’ennesima dimostrazione di forza da parte delle istituzioni nei confronti di noi studenti.
Per noi “Scuole Sicure” sono quelle che non rischiano di crollare perché mancano fondi per ristrutturarle. Per noi “Scuole Sicure” sono quelle dove veniamo accolti da professori, non da vigili.
Questi blitz sono inaccettabili in una scuola pubblica.
Questi atteggiamenti intimidatori e repressivi portano solamente alla stigmatizzatizzazione della nostra generazione e del ragazzo di turno trovato con qualche grammo di ashish.
La scuola è un luogo di formazione ed istruzione, o almeno così dovrebbe essere, non è possibile che per risolvere un problema si ricorra alle forze dell’ordine, che altro non fanno se non spaventare gli studenti, e non si riesca a creare e promuovere momenti di confronto e dibattito.
Noi studenti non vogliamo essere controllati in un luogo che dovrebbe servire ad informare e formare.
Militarizzazione, controlli e perquisizioni non sono accettabili, noi studenti non possiamo sopportare che venga fatta irruzione nelle nostre classi, nel nostro cortile, nella nostra scuola e che per ciò vengano spesi soldi pubblici.
Collettivo Autonomo Studentesco Cosenza