Quando, come scrivono tutti gli psichiatri, una ossessione inizia a manifestare sintomi di compulsività , come nel caso delle demolizioni tanto care ad Occhiuto, vuol dire che il disturbo ha preso una brutta piega. Il sindaco Occhiuto, che – emulo del suo eroe, distruttore di Roma, Alarico – aveva già abbattuto alcuni gruppi di preziosi palazzi antichi nel Centro storico di Cosenza: Via Gaeta, Via Bombini, Corso Telesio, Santa Lucia etc. etc, come tutti sapete è riuscito a demolire anche l’ex Hotel Jolly. Ma non aveva messo in conto che sul suo orribile Museo del Nulla intervenisse nientepopodimenoche Gratteri, dopo essere stato ampiamente rassicurato dal suo amico Gattopardo che mai e poi mai il porto delle nebbie lo avrebbe bloccato.
Un’ossessione-compulsiva della quale stavolta pagherà finalmente le conseguenze. Occhiuto, anche senza autorizzazioni e i pareri positivi, ha voluto forzare la mano ma Gratteri gli ha scritto con grande chiarezza che la gara d’appalto per questa gran cagata è ILLEGITTIMA.
Quello che sapevamo e sappiamo per certo, grazie al documento già pubblicato da Iacchite’, è che la Direzione generale del Mibac ha intimato con una lettera al Soprintendente Pagano del 10 agosto 2018, vista la delicatezza e la complessità dell’operazione, a tutti gli Enti interessati la convocazione di un “tavolo tecnico” da tenersi presso il Segretariato Regionale del Mibac, a Roccelletta di Borgia, perché: “le fasi della demolizione e quelle della ricostruzione non possono essere scisse”.
In ogni caso, quindi, l’architetto Occhiuto avrebbe dovuto attendere, per demolire una parte dell’ex Jolly, che si tenesse questo “tavolo tecnico” fra Comune, Provincia, Soprintendenza, Segretariato Regionale e due rappresentanti della Direzione Generale del Mibac che avrebbe deciso, contestualmente, della demolizione e della eventuale ricostruzione, sotto forma di Museo del Nulla-Alarico, dell’ex Jolly. A tutt’oggi non abbiamo notizia che questo tavolo tecnico si sia mai tenuto ma Occhiuto ha iniziato a demolire lo stesso l’ex hotel Jolly.
La preoccupazione, da parte della Direzione Generale del Mibac, era proprio quella che puntualmente si sta verificando e cioè che l’operazione demolizione-ricostruzione possa essere spezzettata: prima una demolizione – come infatti è accaduto – per, poi, poter dire, con le macerie ancora fumanti, che non rimane altro da fare che ricostruirvi sopra l’orripilante Museo del Nulla-Alarico, ancora più fuori contesto e fuori scala dell’ex Jolly, come è evidente a chicchessia.
La sensazione complessiva che si ricava da tutta questa vicenda è che questa tanto desiderata, dall’emulo di Alarico, demolizione dell’ex Jolly potesse essere solo la prima, ma indispensabile, tessera del domino consociativo delle Grandi Opere: parco fluviale sotto il Ponte dei Vavusi, parco delle Scienze, Museo del Nulla-Alarico, Planetario, Ovovia e, last but not least, la Grande Opera per eccellenza: la metro di superficie da 160 milioni di euro che andranno dalla Regione Calabria alla Cooperativa CMC di Ravenna, tradizionalmente legata al Pci e, quindi, al Pd.
Anche la localizzazione del Nuovo Ospedale dipende da questo scambio-trattativa-affari in corso, da anni, fra Occhiuto e Pd. Un ormai evidente patto consociativo, che adesso è stato finalmente smascherato anche da Gratteri e dalla procura di Catanzaro.Â
Del resto, questo accordo consociativo Pd-Forza Italia era rimasto in piedi soltanto perché una procura corrotta fino al midollo come quella di Cosenza aveva chiuso entrambi gli occhi, ma adesso, con il can can mediatico nazionale dell’intervento di Gratteri, ‘sto patto sgangherato fatto di milioni sottobanco è stato sputtanato e tutti i progetti di Oliverio e Occhiuto se ne andranno in fumo, anzi saranno demoliti insieme a tutte le truppe cammellate di lecchini che da ieri a mezzogiorno sono inconsolabili e distrutte. Ben vi sta, parassiti che non siete altri!