Nell’ordinanza di custodia cautelare dell’operazione Merlino, che ha scoperchiato il pentolone dell’asse di corruzione tra Cosenza e Fuscaldo, oltre al completamento dei lavori della chiesa di San Domenico, entrano anche i lavori per il miglioramento dell’efficienza energetica del Teatro Rendano. Un “lavoretto” da 90 mila euro che i “quattru da chiazza” ovvero Michele Fernandez, Massimiliano De Santo, Gianfranco Mirabelli e Robertino Perri portano a compimento – secondo loro – con grande abilità salvo poi ritrovarsi nei guai non certo per merito della procura di Cosenza, complice dei truffaldini fin dalla notte dei tempi, ma della procura di Paola (http://www.iacchite.com/cosenza-lavori-al-teatro-rendano-il-cartello-dimprese-degli-scagnozzi-di-occhiuto/).
A sputtanare ancora di più il loro piano è il consulente della Regione incaricato di seguire le pratiche dei finanziamenti.
In data 7 dicembre 2017, ad ulteriore riscontro delle risultanze investigative, Vincenzo Vigliaturo è stato escusso a sommarie informazioni.
“I lavori del Teatro Rendano li ho controllati io. In riferimento all’importo aggiuntivo di 90 mila euro, ricordo che non erano stati appaltati inizialmente ma lo sono stati in un secondo momento. L’ingegnere Fernandez mi ha contattato per questi lavori. Abbiamo sempre avuto un rapporto collaborativo, ricordo che mi chiese se poteva affidare i lavori di cui all’importo aggiuntivo alla stessa ditta che aveva vinto l’appalto principale a titolo di lavori complementari. E se ricordo bene gli dissi che assolutamente non si poteva fare, perché era necessaria un’altra gara. Anzi, adesso che sto facendo mente locale, ricordo che disse che non avrebbe fatto più nulla, nel senso che non avrebbe voluto fare un’altra gara, ed io gli posi il problema di come avrebbero poi potuto chiudere il progetto, perché i lavori da finanziare con 90 mila euro erano previsti nel progetto e quindi andavano realizzati“.
“I tempi sono stati un po’ ristretti, ma alla fine l’abbiamo considerata comunque valida. Obiettivamente i tempi sono stati stretti perché la procedura è durata quattro giorni, ma ho controllato il codice degli appalti e non prevede più il termine minimo di dieci giorni per l’espletamento della procedura e quindi l’ho potuta considerare valida”.
Le conversazioni telefoniche, unitamente alle dichiarazioni rese da Vincenzo Vigliaturo, evidenziano in maniera univoca la volontà di Michele Fernandez di assegnare a “qualsiasi costo” i lavori aggiuntivi in trattazione al suo amico Massimiliano De Santo, tant’è che in caso negativo avrebbe rinunciato al finanziamento (cosa non possibile…).
L’AUTONOMA VALUTAZIONE DEL GIUDICE
Può dirsi sussistente un grave quadro indiziario in relazione al delitto di corruzione. Il Fernandez, invero, violando ancora una volta le regole di imparzialità e buon andamento della pubblica amministrazione, ha affidato i lavori aggiuntivi relativi al miglioramento energetico del Teatro Rendano – per un importo di 90.000 euro e non inseriti nella gara già aggiudicata – all’impresa DSC Srl riconducibile all’imprenditore Massimiliano De Santo. Il Fernandez, che in un primo tempo aveva pensato di assegnare con affidamento diretto i lavori alla predetta società, inizia poi la procedura di gara che, attraverso una serie di condotte collusive, sarà aggiudicato alla società DCS Srl.
Le condotte collusive e fraudolente sono le seguenti.
Il Fernandez, nella qualità di dipendente del Comune di Cosenza, verifica l’impossibilità dell’affidamento diretto della commessa, avvisava il De Santo della necessità di seguire una nuova procedura di gara; il De Santo, evidentemente certo dell’aggiudicazione della gara, rappresentava che “le carte le aveva” e che si trattava di vedere solo cosa scrivere.
Il Fernandez delegava al De Santo la predisposizione degli inviti da inviare alle altre imprese. E stabiliva il termine, davvero stretto, di soli quattro giorni per la predisposizione delle offerte da parte delle imprese.
Ben tre delle cinque imprese indicate sono riconducibili ad imprenditori vicini al Fernandez ovvero EdilPerri, DSC e Mirabelli. Il De Santo, inoltre, poiché certo dell’aggiudicazione della gara, ancor prima dell’apertura delle buste contenenti le offerte, inviava al Fernandez l’atto di sottomissione.
Altra circostanza sintomatica dei rapporti collusivi è il fatto che alla gara ha partecipato solo l’impresa riconducibile al De Santo, per le evidenti ragioni sopra dette, aggiudicandosela con un risibile ribasso del 6,66%.
4 – (fine)