Cosenza, la dottoressa Calandra ridicolizza Occhiuto (e Pagano) per il tesoro di Alarico

Il duo Occhiuto-Pagano ne ha combinata un’altra delle sue che, se non comportasse lo sperpero del denaro pubblico, sarebbe davvero ridicola, da duo comico, per l’appunto. I due si erano messi d’accordo per cercare, di nuovo, il tesoro di Alarico per mezzo del georadar Hurricane che, come ha fedelmente ed entusiasticamente riportato “la Marchetta del Sud”, avrebbe costituito “l’unica, moderna, ricerca d’un tesoro … per la gioia di migliaia e migliaia di appassionati e sognatori”.

Lo studio tecnico-scientifico (sic!) elaborato dal geologo Amerigo Rota – che prevedeva, persino, intermezzi teatrali e musicali durante la ricerca- avrebbe scoperto mediante indagini “non invasive” eseguite con un georadar, il tesoro che l’invasore goto avrebbe razziato nel corso del sacco di Roma nel 410 d.C. Ancora una volta, era già successo qualche anno fa, la Direzione generale del Ministero ha annullato in autotutela, come è successo anche per il Museo del Nulla, l’autorizzazione data dal Pagano, inviata alla Direzione generale solo in data 24 novembre 2018, per tale ridicola ricerca. La dottoressa Calandra della Direzione generale scrive che è “stata messa al corrente di tali sedicenti iniziative di ricerca da più fonti, critiche verso la ripresa di tali iniziative, in quanto ritenute del tutto avulse da un contesto di ricerche e di studi ad esse propedeutiche, con note pervenute, rispettivamente in data 21 e 24 novembre 2018”.

Un altro duro colpo per il duo Occhiuto-Pagano, il primo che vanta sul suo curriculum una grande esperienza nel campo dei Beni culturali (da wikipedia: componente del Consiglio Superiore per i Beni Culturali e Ambientali presso il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, membro del Comitato Tecnico Scientifico per i Beni Architettonici e Paesaggistici) e l’altro è dirigente di un Ministero che lo censura continuamente per aver emesso atti invalidi: due cialtroni che hanno in disprezzo i soldi dei cittadini.