Carlo Tansi al veleno: “Pollichieni rinviato a giudizio a Lamezia per un fallimento da 2,5 milioni”

La “faida” tra l’ex capo della Protezione Civile calabrese Carlo Tansi e il giornalista Paolo Pollichieni continua ad andare avanti senza esclusione di colpi. Da quando Tansi è stato sospeso dalle sue funzioni, la testata giornalistica di Pollichieni non gli ha risparmiato critiche al veleno, riportando anche denunce molto forti da parte del sindacato Cisal riguardanti gli affidamenti diretti decisi dal suo ufficio e altre irregolarità nel rapporto con i dipendenti.

Oggi Tansi replica e rivela una vicenda giudiziaria di Pollichieni riguardante proprio la sua attività di editore e giornalista. In particolare, Carlo Tansi ha pubblicato sulla sua pagina Fb il decreto di citazione diretta a giudizio di Pollichieni davanti al Tribunale di Lamezia Terme riguardante il fallimento di una società della quale è legale rappresentante.  La parte offesa è Aldo Larizza, curatore fallimentare. Pollichieni è imputato perché “in qualità di legale rappresentante della Sviluppo Editoria Calabria Srl, dichiarata fallita con sentenza del Tribunale di Lamezia Terme del 14-9-2017, compiva operazioni di grave imprudenza per ritardarne il fallimento e ne aggravava il dissesto, astenendosi dal richiedere il fallimento.

In particolare, anche a causa di manifesta incapacità imprenditoriale, accumulava un enorme debito per oneri diretti e accessori sul lavoro dei giornalisti dipendenti della società, nonché verso gli enti fiscali e previdenziali, con azzeramento del patrimonio netto dopo i primi due anni di attività ed in particolare già a decorrere dal 31 dicembre 2013, con una perdita complessiva pari a 1 milione 54 mila 438 euro, che avrebbe imposto già a quella data lo scioglimento e la trasformazione della società e che, nel biennio successivo, si aggravava ulteriormente fino a raggiungere un passivo di 1 milione 963 mila 427 euro.

Infine, in data 1-7-2016, stipulava un contratto d’affitto della testata giornalistica online con la NEWS & COM di canone annuale di 50 mila euro che imponeva alla fallita il mantenimento del personale per la gestione del sito internet, con registrazione al 31 dicembre 2016, di una ulteriore perdita gestionale di 547 mila 942 euro ed un aumento del passivo fino a 2 milioni 482 mila 904 euro.

Nel corso dell’anno 2017, nonostante la crisi ormai irreversibile, continuava a mantenere alle proprie dipendenze otto giornalisti, con ulteriore e definitivo aggravio del passivo contabile finale complessivo ammontante ad euro 2 milioni 607 mila 926 euro…”.

Non resta che aspettare il seguito della telenovela. Buon divertimento!