A Cetraro è caos totale: la più volgare stagione di trasformismo di tutti i tempi

A Cetraro è caos totale

Dopo il varo della nuova giunta comunale, a Cetraro si registra il caos politico e amministrativo. Una bolgia determinata dal dilettantismo dei nuovi amministratori che passeranno alla storia per aver inaugurato la più volgare stagione di trasformismo mai registrata nella città di Giannino Losardo.

L’obiettivo di fare fuori – politicamente – Don Masino Cesareo è stato raggiunto facendo pagare un prezzo alto alla comunità cetrarese. Infatti, per isolare Don Masino Cesareo si è iniziata una campagna acquisti proprio in Forza Italia con il risultato di prosciugare il partito azzurro con la promessa fatta ai consiglieri comunali di diventare assessori. E così è stato per Cristina Forestiero, fedelissima fino a qualche settimana fa di Don Masino che non ha resistito al canto delle sirene di una nomina assessorile. Dalla sera alla mattina ha cambiato posizione e si è fatta nominare nuovo assessore con tutte le conseguenze che questo atto ha provocato nei rapporti addirittura familiari con Tommaso Cesareo fino a qualche tempo prima idolo assoluto.

Nessuna meraviglia invece per Maurizio Iozzi che, pur appartenendo a Forza Italia, ha deciso di fare il salto della quaglia una volta ricevuta la proposta di un assessorato. Ma Iozzi é ben conosciuto per le sue acrobazie. Ed è così che Don Masino è stato ridotto in braghe di tela proprio dai suoi fedelissimi. Ma non si è fatta attendere la reazione di ciò che resta di forza Italia: nel consiglio comunale successivo alla nomina della nuova giunta, Tommaso Cesareo, Gabriella Luciani e Giovanna Esposito hanno dichiarato di non essere più in maggioranza. Ciò significa che la nuova giunta non ha i numeri per governare, ma nonostante questo dato matematico, continuano a percepire le indennità campando alla giornata e procurando danni pesantissimi all’immagine di Cetraro.

A dire il vero, nei giorni precedenti al varo della Giunta, vi era stato un tentativo di campagna acquisti rivolta alle minoranze e in particolar modo a Giovanni Rossi, stimato professionista di Cetraro, che ha rimandato al mittente la volgarità di cui era stato destinatario. E così aveva fatto Angelo Aita, ex sindaco ed oggi Presidente del Consiglio, che non li ha nemmeno calcolati e degnati di una risposta. Insomma, a Cetraro il degrado politico fa il paio con quello amministrativo. Un paese aggredito da emergenze igienico sanitarie mai registrate prima: assenza di acqua addirittura nelle zone della marina e cumuli di rifiuti accolgono quei pochi turisti che hanno scelto Cetraro. Nessuno si interroga sul perché vi è stata questa contrazione dei flussi turistici, nessuno ha analizzato i motivi veri che stanno alla base del deserto che si è creato nella comunità, nessuno si è posto il problema di come arginare e combattere il grave problema della criminalità di cui gli amministratori fanno finta di non sapere perché fortemente imbarazzati.

A reggere in rappresentanza del sindaco le sorti del Comune è il nuovo vicesindaco Barbara Falbo, nota per la sua vicinanza a Giulio Serra detto il cavallo prima, a Orlandino Greco detto millefacce poi, e a Gianluca Gallo cedrone adesso. Uno peggio dell’altro. 

Il sindaco ha nominato la Falbo al posto di Don Masino Cesareo e Don Masino questo atto non lo ha per nulla gradito anche perché tra i due, pur essendoci stata in passato una vicinanza politica intensa, oggi i rapporti sono deteriorati. Insomma, Cetraro, passando dalla padella alla brace, vive il suo momento peggiore. E nonostante la nuova giunta comunale abbia registrato che non gode della maggioranza numerica in consiglio, si continuano a disastrare le casse comunali percependo ricche indennità che potrebbero servire a risolvere qualche problema. Ma si sa, ormai il Comune di Cetraro è diventato un ufficio di collocamento per gente che non ha né arte né parte.