A Cetraro si spara ma la politica pensa ai posti da spartirsi. E Don Masino è rimasto… “scavallato”

A Cetraro si spara ma la politica pensa ai posti da spartirsi

È davvero inquietante ciò che accade a Cetraro e che Iacchite’ sta da tempo denunciando nel silenzio totale degli amministratori di quel Comune. Da tempo diciamo che la città, un tempo di Giannino Losardo, è stretta nella morsa della criminalità organizzata. L’ultimo episodio è avvenuto qualche giorno fa ai danni di un centro di accoglienza di extracomunitari preso di mira dal clan verso cui sono stati esplosi numerosi colpi d’arma da fuoco.

Nei giorni scorsi vi abbiamo raccontato della chiusura di un esercizio pubblico per frequentazioni mafiose che é seguita ad un’altra precedente chiusura dove, addirittura, l’edificio di proprietà del Comune di Cetraro ospitava l’attività commerciale che poi ha definitivamente mollato.

Nei mesi scorsi abbiamo assistito ad altri episodi tra cui un omicidio e rispetto a tutto questo, cioè rispetto ad una città completamente tornata agli anni 80, cosa fanno Partito Democratico e Forza Italia che governano Cetraro? Aprono una guerra intestina per chi deve gestire maggiore potere.

Vi avevamo raccontato anche del tentativo di spodestare Don Masino Cesareo dal ruolo di vicesindaco. Bene, Cennamo e Bencivinni ci sono riusciti nonostante le forti resistenze degli azzurri che nel frattempo sono stati abbandonati da due consiglieri comunali, nominati da Cennamo assessori. Al posto di Cesareo il sindaco ha nominato Barbara Falbo, sanmarchese di origini, legata in passato a Giulio Serra, poi approdata alla corte di Orlandino Greco e adesso di Gianluca Gallo (cedrone). Insomma, dalla padella alla brace, se si considera che uno dei nuovi assessori di Forza Italia è un certo Maurizio Iozzi, legato mani e piedi ai Fratelli Cinghiali di Cosenza. Curi cazzi, come si dice in riva al Crati…

Intanto, però, la nuova giunta dimostra di essere muta come quella di prima se è vero come è vero che non una parola è stata espressa sui fatti gravi dell’altra notte. Ma dicevamo di Don Masino. Nonostante abbia fatto vincere il Pd e Cennamo quattro anni fa contro Aita-Aieta, la sua presenza era divenuta ingombrante da quando il sindaco, per ragioni di salute, è stato costretto a lasciare Cetraro. Don Masino e la signora Luciani (quella del Flag, una struttura che mangia soldi a tradimento) avevano messo le mani sul Cetraro. Non si muoveva foglia che Cesareo-Luciani non volessero. Il segretario del Pd, Gaetano Bencivinni, che si sente l’unico titolato alla patente di moralità, non ne ha potuto più e di intesa col sindaco hanno deciso di far scendere da cavallo Don Masino e la Luciani. Un colpo terribile per l’orgoglio di un politico vedersi spodestati e non poter fare nulla per evitarlo. Tommasino ormai è isolato da tutti: dalla signora Luciani che lo ha già mollato per trovare posto con la lista di cui farà parte Angelo Aita che, di fatto l’ha creata ed è stato tradito; dal suo gruppo che non lo ha proprio considerato ed è entrato con due suoi componenti in giunta; dalle minoranze che ormai hanno capito il suo declino e non vogliono averci a che fare. Insomma, chiamiamo le cose con nome e cognome, Cennamo e Bencivinni lo hanno preso a calci nel culo.