A Cosenza ormai è toto blitz

Da giorni Radio marciapiede ha intensificato la voce sull’imminenza, a Cosenza e Castrolibero, di una vasta operazione anti ‘ndrangheta, in cui sono coinvolti anche diversi politici. Occhiuto, Manna, Greco, Paolini, consiglieri comunali, ex assessori.

Insieme a questi: dirigenti pubblici, avvocati, pubblici ufficiali (polizia, carabinieri, penitenziaria), un giudice e professionisti vari. Oltre ovviamente a malandrini e guappi. Si parla di oltre 100 arresti.

Non pensiamo di fare torto o di ostacolare le “manovre” dei PM antimafia, né tantomeno scriviamo questo con lo scopo di informare qualcuno, perché, tanto, ad informare chi è coinvolto, come sempre, ci pensano le varie talpe presenti nei luoghi della Giustizia: questura, carabinieri, tribunale. Ovviamente parliamo di poche unità. Ed è proprio da quelle parti che arrivano gli spifferi direttamente ai pezzotti (politici e boss) che a loro volta li girano a chi pensano loro debba saperlo. E così è successo.

Gira una voce para sul periodo in cui dovrebbe scattare il Biltz. Non c’è malandrino a Cosenza che non sappia questa cosa. Ognuno ha la sua fonte. E come spesso accade a Cosenza ammuccia ammuccia ca para tutto. E la voce, per quanto la si voglia controllare, è diventata di dominio pubblico. Almeno nei luoghi dove questo genere di informazione è gradita.

Ovviamente nel passaggio da una bocca all’altra, l’informazione si arricchisce di “nuovi” contenuti. Ognuno mette un po’ del suo, in base al proprio vissuto o alla propria esperienza, sia per confermare o rafforzare l’informazione, oppure per screditarla. La riprova della veridicità della notizia, in questi casi quando si tratta di blitz, passa spesso dal raffronto con il dato esperienziale di chi riceve l’informazione. Ovvero dalla sua capacità o meno di cogliere dettagli, particolari e parole nei luoghi e nei momenti giusti. Che devono supportare “praticamente” la soffiata.

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Ad esempio, un occhio “allenato” sa cogliere e da qui farsi un’ idea della veridicità o meno dell’informazione, se c’è movimento di bagna in città capendo al volo a cosa è “finalizzato”. Oppure osservando se qualcuno del “giro” si comporta diversamente dal solito e magari è in procinto di svolazzare altrove, o guardando se i posti di blocco in città sono fatti da poliziotti che non si sono mai visti prima, e ancora, se a ricoglia tangenti non ci va più nessuno, salvo qualche disperato.

Ecco, questo genere di “dettagli”, insieme all’informazione della talpa, compongono un quadro dal quale si può azzardare una forbice temporale che gli esperti di malavita calcolano in 3/4 giorni al massimo.

ufficio questura

Del resto anche la talpa non può dire il giorno preciso del blitz, se non quando vede partire le macchine, ma può come il malandrino supporlo ed inquadrarlo come più o meno imminente. Ad esempio, può dedurlo dall’intensificarsi del lavoro in alcuni uffici della questura o del tribunale, o dalla presenza in caserme o in questura di dirigenti venuti da altri parti. Insomma, oggi nessuno può dire precisamente sarà domani o il giorno X, o quello Y. Ma quello che Radio marciapiede dà per certo è l’imminenza. Troppi movimenti in giro. Questo lo avvertono tutti. Ed il toto blitz è aperto. Le sale scommesse clandestine registrano puntate da ogni dove. E qualche bookmakers di sghisciu azzarda: 10 a 1 che se non è domani sera è tra giovedì e venerdì? Le scommesse sono aperte.

GdD