Verità per Giulio Regeni, l’adesione di San Giovanni in Fiore

Con la presente sono orgoglioso di comunicare che dopo Reggio Calabria e Lamezia Terme, anche San Giovanni in Fiore, ha aderito alla campagna Nazionale di sensibilizzazione, lanciata da Amnesty International, “Veritá per Giulio Regeni”.

Iniziativa che ha lo scopo di sensibilizzare il governo Nazionale attraverso lo stimolo di Enti pubblici, associazioni e singoli cittadini, affinché si possa giungere alla verità sulla morte del ricercatore Italiano ucciso al Cairo.

Siamo il primo paese della provincia cosentina ad aderire, con la speranza che possa essere da stimolo per altri comuni. Lo striscione é stato affisso oggi dalla balconata del palazzo delle culture, sede della biblioteca comunale, cosicché diventi un simbolo di solidarietà che ha il compito di urlare la nostra presenza e di spronare enti locali, comuni, università ad accogliere l’iniziativa.

Un grazie al nostro sindaco Giuseppe Belcastro che con entusiasmo ha ascoltato la mia volontà di aderire alla campagna. Ai GD della mia cittá, che per primi mi hanno stimolato ad aderire. Naturalmente lo striscione non sarà una mera accettazione asettica ma un punto di partenza che aiuterà a sviluppare un percorso di sensibilizzazione attraverso dibatti volti a mantenere viva una memoria che sin da principio è stata fatta a brandelli.

Giulio Regeni é stato sorvegliato, sequestrato, torturato e ucciso. Su di lui, per giorni, hanno agito mani “esperte”. Criminali competenti nello sfinimento di un ragazzo certamente consapevole dei rischi e per nulla sprovveduto. Ritrovato il corpo si sono succedute le tesi. Delitto a sfondo sessuale, rapina finita male, complotto della fratellanza musulmana contro il regime. Fino al ridicolo: cinque delinquenti comuni lo avrebbero rapinato e ucciso e poi si sarebbero tenuti il passaporto e altri effetti personali. Tutti i responsabile sarebbero morti in modo da non poter confermare o smentire l’accusa. La morte di Giulio é una ferita che per la famiglia non potrà chiudersi mai. L’atteggiamento delle autorità egiziane é una forma di violenza diversa ma profondamente offensiva e vergognosa. L’Italia é dinanzi a una prova che ci dirà che paese siamo. Dovremmo dimostrare cosa sono per noi il senso di giustizia, l’orgoglio di una vita scippata e il rispetto verso la memoria di chi non è più qui.

Gabriele Mancina

Partito Democratico