A Milano per Gratteri: «Basta stragi, battiamo le mafie»

Di tutte le presenze sul palco, la meno scontata, e forse più significativa, è stata quella di Alessandra Dolci, magistrato a capo della Direzione distrettuale antimafia di Milano. A lei il compito di ricordare il lavoro fianco a fianco al procuratore Nicola Gratteri nell’inchiesta Infinito-Crimine con i colleghi Boccassini, Pignatone e Prestipino nel 2010.

Una testimonianza di solidarietà non di circostanza («È amico e un’anima semplice come lo sono io») perché se c’è una categoria dove l’attuale procuratore di Catanzaro non raccoglie l’en plein di consensi è proprio quella dei magistrati. Colpa di un carattere poco incline al compromesso di comodo e di un ostracismo verso le correnti che da anni governano la magistratura. Ma anche di un impegno pubblico che ha accompagnato i suoi oltre trent’anni di carriera combattendo la ‘ndrangheta che molti, assurdamente, non gli perdonano. Ma che si traduce in uno sostegno popolare molto forte da parte dei cittadini. Anche per questo quasi 2 mila persone hanno partecipato alla manifestazione «Mai più stragi» organizzata da Vincenzo Linarello presidente delle cooperative calabresi Goel in sostegno di Gratteri in piazza Duca d’Aosta. Un’iniziativa alla quale si sono uniti un centinaio di associazioni e gruppi sindacali: da Libera ad Agende rosse, fino all’Acli, agli scout, alla Casa della carità. E voluta proprio dopo la scoperta dell’ennesimo progetto di attentato nei confronti dell’attuale procuratore capo di Catanzaro che da un mese e mezzo vive ancora più blindato dopo un rafforzamento della sua scorta.

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Sul palco il presidente della commissione antimafia Nicola Morra, la presidente della commissione regionale antimafia Monica Forte che ha ricordato il maxi processo di Lamezia Terme e l’assessore comunale alla Sicurezza Marco Granelli che ha lanciato un alert antimafia sulle prossime olimpiadi. Chi non c’era è intervenuto attraverso video messaggio come diversi personaggi del mondo della cultura e dello spettacolo, il presidente Cei, cardinal Matteo Zuppi («Il mafioso è un vigliacco») o l’arcivescovo di Milano Mario Delpini. La scelta di Milano come sede della manifestazione non è stata casuale: «Qui le mafie investono da anni e fanno i loro business, è qui che la ‘ndrangheta deve essere combattuta», hanno spiegato gli organizzatori. Dal Canada non ha fatto mancare la sua vicinanza, con un post sui social, il coautore proprio con Gratteri di numerosi libri sulla presenza della ‘ndrangheta in Italia e nel mondo, lo studioso e docente Antonio Nicaso. Un messaggio forte con una stoccata al governo: «In un Paese in cui il presidente del Consiglio e il ministro della Giustizia non riescono a trovare un momento per esprimere solidarietà a Nicola Gratteri, essere stasera a Milano idealmente o in presenza significa tanto. Mai come in questo momento Nicola Gratteri ha bisogno della nostra solidarietà, del nostro affetto e della nostra vicinanza. Un pensiero affettuoso va anche a tutti gli agenti che quotidianamente si occupano della sua protezione». Fonte: Corriere della Sera