A Sant’Agata da Saverio. Tutta la verità sulle celebrazioni per Strati (di Gioacchino Criaco)

A Sant’Agata da Saverio

di Gioacchino Criaco

Il 16 agosto sarebbero stati cent’anni, la sua vita si avvicina molto alla solitudine del Colonnello di Lorca. Fossimo in molti a fare la passeggiata con lui, almeno il giorno del suo compleanno, gli renderemmo dolce la fatica. Saverio se lo merita: per le martiri d’Aspromonte, i pastori e le pastore, i mastri e le manovali, le famiglie dei carbonai. Per i ritratti degli ultimi, del mondo contadino, delle speranze che hanno svuotato i palmi. Per l’urlo strozzato del Selvaggio. Per una volta, una volta almeno ogni cent’anni, non lasciamolo solo.

Domenico Stranieri, il sindaco di Sant’Agata, ci ha chiamato, con molta semplicità, a fargli compagnia in una camminata allegra, come se portassimo Saverio a una festa dopo tanta fatica. Il popolo, la gente di Calabria, o di fuori, per dire che il giro al mondo di Strati non è stato a vuoto, che noi lo abbiamo amato. Questa sarà la festa vera, la commemorazione giusta. Le chiacchiere non fanno parte di questo sindaco che un po’, nel carattere, ci somiglia a Saverio. Chi vuol farle le faccia, noi che c’eravamo sappiamo come sono andate le cose, le ribadiamo solo per chiarire non per affezione a quella pratica triste del riportare le cose.

Dalla Regione si è chiesta la disponibilità di formare un comitato che suggerisca idee da utilizzare in vista della ricorrenza Stratiana. Il comitato, in tempi rapidissimi ha formulato una serie di proposte, raccolte e sintetizzate dal presidente che si era eletto. Il risultato è stato girato agli organi competenti. Fossero stati veloci, in Cittadella, si sarebbe potuto cominciare a parlare di Strati a gennaio. Tutto è finito nelle consuete nebbie burocratiche, con riapparizioni mitologiche di cui il presidente, del comitato, ha reso edotti i membri. Tentativi d’incontro a vuoto, collegamenti saltati. Solita roba a corredo e il tempo passa. Spenderanno un milione per onorare Strati, no, ne spenderanno 500mila. Spenderà e onorerà la Regione. Il comitato si è limitato a proporre, gratuitamente e senza possibilità di intromissioni operative.

Tra apparizioni e sparizioni, arriva la proposta di affidare al Comune di Sant’Agata la gestione dei fondi. Il sindaco prova a resistere, accetta solo per evitare che il progetto tramonti, si muove in rispetto delle proposte formulate dal comitato, per la parte sopravvissuta al vaglio regionale. Prende impegni. Ma i fondi non si vedono. A un certo punto, i fondi riappaiono, molto teoricamente, ma nelle partite di spesa ci sono note stonate, eventi che con Strati non hanno niente a che fare. Le stonature vengono evidenziate. I fondi ricompaiono, ridotti della metà.

Il sindaco, che molte volte aveva espresso la volontà di lasciare, lascia. Dice quello che è accaduto, senza strumentalizzare o cavalcare i fatti. Con amarezza. Farà da solo, come ha già fatto. La Regione convoca il sindaco, si impegna a ripristinare i fondi originari, a seguire le linee indicate dal comitato. Domenico Stranieri ne prende atto, restituisce la gestione economica che sarà di competenza esclusiva della Regione. Dà l’in bocca al lupo al presidente Occhiuto, perché chiunque sia al vertice regionale, lui e noi tifiamo per la Calabria. Chiunque sia ad amministrare, a qualunque parrocchia appartenga, noi vorremmo che ai migliori dei nostri venisse espressa la gratitudine del popolo calabrese. Noi staremo a guardare, a dire hanno fatto bene, hanno fatto male.

Ricorderemo a modo nostro Saverio, cercheremo di attuare a spese nostre quelle proposte, ad esempio portare Strati nelle carceri, che la Regione non ha accolto. Faremo ciò che saremo in grado di fare, col popolo calabrese, senza cavalcare nulla e senza chiedere nulla. Senza moralismi. Senza sentirci cavalieri privi di macchia e di paura.
Il 16 agosto ci metteremo in coda a Saverio, lungo le strade di Sant’Agata.