Affari&Informatica, Tesi: Spataro accusa Perugini e Caruso

Quello che mi chiedo ogni volta che un politico risponde ad un suo avversario pubblicamente, magari dopo un battibecco su questioni scottanti, è: perché nel replicare non sono mai chiari?

Fateci caso: quando i politici litigano tra di loro, spesso e volentieri, ciò che si dicono, o si scrivono, è comprensibile solo a loro. Specie se la “lite” avviene in pubblico: non potendo prescindere dal mantenere il giusto aplomb, usare un linguaggio criptico diventa una necessità. E giù con frecciatine, zippe, e stuzzicamianti vari. Infatti il vero senso delle loro dichiarazioni e quasi sempre “sotteso”. Per lo più si tratta di messaggi mascherati di politichese che in realtà nascondono velate minacce. Come a dire: l’uno dice all’altro tra le righe del finto politichese usato: se non la smetti di offendermi vedi che racconto quell’intrallazzo tra te e quell’amico quando vi siete trovati quella volta in quel posto… e tu se non la finisci di dire male di me sputtano quella situazione che hai messo in piedi insieme a quei tipi che tanto lecito non sono.

Il tutto detto senza mai specificare nomi, luoghi e circostanze. Il che significa che non avendo, entrambi, argomenti politici veri e sinceri su cui dibattere, ed usi al tragiro, sono costretti a tirare fuori argomenti intimidatori per rendersi la pariglia l’un con l’altro.

Un esempio pratico di questo metodo è quello della risposta dell’assessore Michelangelo Spataro, condannato in appello all’interno del processo “Tesi spa”, ai vari politici che dopo la sentenza di condanna hanno chiesto le sue dimissioni. Insieme a quelle dell’assessore Luciano Vigna anch’egli condannato in appello nello stesso processo.

Cosa ha voluto dire l’assessore Spataro a chi ha chiesto le sue dimissioni, francamente non l’ho capito. Quello che ho capito è che senza fare nomi si rivolge a tre persone minacciandoli di sputtanare i loro intrallazzi.

La prima: Presidente del Comitato di Gestione di Tesi Spa. Sottende Spataro su questa persona che, a differenza sua e degli altri condannati, ha avuto un trattamento giudiziario diverso. Qualcuno ha stralciato la sua posizione “derubricando” il reato, e lasciandolo andare in prescrizione. In sostanza qualcuno al Tribunale di Cosenza ha aggiustato questo processo.

La seconda: L’avvocato intervenuto. Spataro chiede a questo avvocato come mai non si occupa di invocare, visto che ama tanto la giustizia, le celebrazioni di processi ad esponenti politici a lui vicini che rischiano di andare in prescrizione. E si chiede se non sia proprio lui uno di quelli che si è adoperato ad aggiustare il processo del Presidente del comitato di gestione Tesi spa. Insomma un intrallazzato al Tribunale.

La terza: l’esponente nazionale. Oltre ad accusare tale personaggio di essere di casa negli uffici della procura per motivi che esulano dalla giustizia, Spataro gli lancia anche un sibillino avvertimento: stai attento, caro esponente nazionale a farti gabbu dei miei guai perché quello che è successo a me potrebbe succedere anche a qualche tuo parente, o amico. Del resto non sono una novità i guai finanziari e non solo dei tuoi parenti e amici.

Questo è ciò che sottende nel comunicato Spataro, che però non dice chiaramente i nomi e non si capisce perché. E allora se Spataro non ha il coraggio di fare i nomi li faccio io: il primo è Salvatore Perugini, il secondo è Franz Caruso e il terzo è il senatore Nicola Morra. Così chiarezza è fatta. Un’ultima cosa a Spataro: come mai nella tua replica mancano quelli del PD che, al pari loro, hanno chiesto le tue dimissioni?

GdD

Di seguito il comunicato dell’assessore Spataro:

«In riferimento agli articoli ed alle dichiarazioni dei giorni scorsi, desidero chiarire alcuni aspetti della vicenda Tesi Spa che ritengo fondamentali per far piena luce su quanto accaduto negli ultimi anni nei vari processi – scrive l’assessore Spataro-. Avevo pensato tra me e me che tacere, nell’accezione più ampia del termine, o comunque non commentare negli anni sarebbe stata la cosa più logica e giusta poiché si trattava di un processo che riguardava la giustizia ordinaria e come tale da rispettare. Ritengo però che a rendermi giustizia a me ed agli altri amici possa essere solo un organo terzo (ovvero la Cassazione) in un luogo lontano dalla nostra amara terra.

Ad oggi, in ogni caso, registro che i due gradi di giudizio non siano serviti a chiarire la posizione dei “pochi ultimi” coinvolti nella lunga vicenda che parte dall’indagine di De Magistris “Why Not” con un avviso di garanzia rivolto a centoventisette persone (in data 30 ottobre 2006) e che ad oggi, fra sentenze di assoluzione, vedono condannati solo ed esclusivamente nove persone tutte nominate negli anni e con riferimenti vicini al Centro Destra, atteso che Tesi Spa fallisce sotto il Governo Regionale a guida Centro Sinistra. Non ultimo appare del tutto strana la vicenda della sentenza del 16 febbraio u.s. a favore del Presidente del Comitato di Gestione di Tesi Spa che stralciato per difetto di notifica dal nostro procedimento comune, viene giudicato per gli stessi reati da altro Collegio sempre di Cosenza. Tra l’altro, al contrario della nostra sentenza del marzo 2016 nella quale ci vengono comminati anni di condanna, per gli stessi capi di imputazione gli viene riqualificata la bancarotta fraudolenta in bancarotta preferenziale e quindi estinto per prescrizione.

Ringrazio pubblicamente le dichiarazioni di stima e di amicizia del Sindaco di Cosenza Arch. Mario Occhiuto che, giustamente, rispetta quanto prescritto dalla legge, ma ciò nonostante non risparmia attestazioni di fiducia e di professionalità nei confronti dell’Assessore Vigna e del sottoscritto. Non capisco le tempestive ed insistenti richieste di dimissioni o revoca da parte di esponenti politici nazionali regionali e locali e di qualche avvocato che oggi invoca normative che molto probabilmente neanche conosce, atteso che il procedimento di Legge prevede la sospensione da parte del Prefetto comunicata al Sindaco anche per conoscere a questo punto la sanzione inflittami per potermi riabilitare all’esercizio di eventuali incarichi o candidature libere da sospensioni.

Franz Caruso

All’Avvocato intervenuto inopportunamente consiglierei di sentire parenti stretti a lui per comprendere meglio il mio operato all’interno della Società Tesi Spa ossia quello di aver garantito gli stipendi ai dipendenti fino al loro ultimo giorno di lavoro e di non aver mandato a casa ben cinquantasei padri di famiglia (già destinati a farlo). Inoltre consiglio allo stesso di invocare la celebrazione di processi rivolti a persone dello stesso Partito con cui si è candidato che potrebbero portarlo a ricoprire la carica di Consigliere Regionale. Processi che, guarda caso, si celebrano a ridosso delle prescrizioni…

All’esponente nazionale consiglierei di verificare come sia possibile che al Tribunale di Cosenza, molto frequentato dallo stesso, sia sfuggito che per gli stessi capi di imputazione due anni fa venivano condannati solo ed esclusivamente nomi vicini al Centro Destra e a distanza di due anni, nello stesso tribunale, viene riqualificata la bancarotta e quindi interviene la prescrizione, per un altro esponente non vicino al Centro Destra. Potrebbe accadere ad amici e parenti vicini a lui, oggi o domani….

Ad oggi ritengo che la battaglia intrapresa dal grande Presidente Cav. Silvio Berlusconi contro una legge assurda sarà percorsa dal sottoscritto, da oggi in poi, ancora con più forza in tutte le sedi possibili ed immaginabili. Resistere, per quanto mi riguarda, significa sostenere l’azione di un grande Sindaco quale è Mario Occhiuto, che ben conosce simili vicende in quanto bersagliato quotidianamente da soggetti che rivestono cariche istituzionali e che bendano gli occhi sulla situazione disastrosa in cui versa la Regione Calabria e puntano il dito su una vicenda che tutti i calabresi onesti ed gli ex lavoratori di Tesi Spa conoscono molto bene. Resistere, non significa attaccamento alla poltrona di Assessore che ricopro da circa un anno, atteso che il sottoscritto è un dipendente pubblico della Regione Calabria con qualifica di Funzionario.

Aggiungo ancora che bisogna avere rispetto verso le sentenze e le disposizioni di legge conseguenti da parte di tutti soprattutto da parte di chi fa delle richieste non contemplate dalla Legge.