Venerdì 2 settembre una qualificata squadra di politici, capeggiata dal presidente Oliverio e composta da Orlandino Greco, Carlo Guccione ed altri colti esponenti della Regione Calabria, ha presentato a Camigliatello il MasterPlan per la “valorizzazione” dell’altopiano silano, ovvero un progetto costituito da lavori finanziati dalla Comunità Europea, ed in grado, secondo le previsioni della Giunta, di attrarre investimenti privati.
Quando sento proferire le parole “valorizzazione” e “sviluppo” dai suddetti politici mi si accappona la pelle, perché pronunciata dagli stessi che occupano ed hanno occupato da decenni le poltrone delle amministrazioni comunali, provinciali e regionali e che ora, dopo aver “sviluppato” il turismo “valorizzando” il mare, cioé trasformandolo in una cloaca a cielo aperto e cementificando irrimediabilmente ogni metro quadrato di costa, si apprestano a mettere le mani su uno degli ultimi patrimoni che la natura ha regalato a noi calabresi, la Sila.
Fra i tanti interventi, il MasterPlan prevede il miglioramento delle infrastrutture, leggasi ulteriori strade, e che vengano tracciate nuove piste da sci nella valle del Fallistro, (tentativo non nuovo), interessata da un patrimonio boschivo di inestimabile valore ambientale.
Inoltre, è indicata la disponibilità di fondi per la ristrutturazione degli alberghi di Camigliatello e Lorica e la costruzione di un centro benessere, ovvero regalie agli amici degli amici. Questo, finora, ha dimostrato l’esperienza.
Nei tanti discorsi pronunciati ad uso e consumo della stampa compiacente e dei tanti creduloni o finti tali per interesse personale, manca la parola più importante: conservazione, vocabolo sconosciuto dai nostri ruspanti e famelici politici locali.
Sarebbe auspicabile che i tanti conterranei che hanno a cuore la salvaguardia di quel poco che ancora è sfuggito alla costante devastazione operata da questi nuovi barbari, facessero sentire la loro voce e vigilassero su tutta l’operazione delineata dal MasterPlan.