Alessandro Melicchio è un bravo ragazzo. Basta guardarlo: ha la faccia tipica del bravo ragazzo. E questo va detto, perchè se oggi Cosenza è cambiata, in meglio ovviamente, e i tanti galletti che la abitano hanno finalmente abbassato la cresta, questo lo dobbiamo a lui. Anche se in tanti non se ne sono accorti. Ma così è, anche se c’è chi fa finta di non vedere. Noi no, non ci bendiamo gli occhi di fronte alla bravura di questo strepitoso ragazzo. A Cesare quel che è di Cesare.
Alessandro è senza dubbio il più coraggioso della deputazione cosentina, direi calabrese, dei 5 Stelle. A vederlo, in termini di coraggio, non ci punteresti un centesimo sopra, ma così non è: come si sa l’apparenza inganna. Dietro quel bel faccino si nasconde un piccolo supereroe dei nostri tempi. In cuor suo, diciamolo, cova la forza di chi non sopporta le ingiustizie. Una forza che non riesce a tenere a freno quando si trova davanti a prevaricazioni, vessazioni, persecuzioni: battersi a fianco dei più deboli, come in questi casi, è la cosa più naturale di questo mondo per un eroe come Alessandro. In men che non si dica sveste i suoi abiti da professore, per indossare la sua tutina da supereroe lanciandosi nella “mischia” senza se e senza ma. E per tutti i cattivi sono guai: tira fuori le sue armi segrete tipo l’arzigogolo deviante, la scusa sempre pronta rotante, oppure il cavillo atomico, e per gli avversari non c’è scampo. Una vera forza della natura.
La sua uniforme da supereroe è in linea con i tempi, un classico al sud: il vestito della festa, con qualche aggiunta. Un travestimento che ben si adatta ad ogni occasione, e che gli permette di passare inosservato nei suoi segreti giri di ronda nel Parlamento, alla ricerca dei malvagi. Una scelta azzeccata quella del vestito che gli permette, inoltre, di frequentare matrimoni, battesimi, promesse, compleanni, anniversari e feste di ogni tipo, dove spesso si annida il male, passando per un invitato.
Alessandro, a differenza di tanti altri supereroi, ha deciso di non portare la maschera. Preferisce guardare dritto negli occhi il male, quando l’affronta. È bene che si ricordino della sua faccia, dopo che li ha strapazzi a suon di pistolotti cosmici, e promesse evanescenti. Così ci penseranno su due volte prima di darsi al male.
Alessandro è anche un ragazzo modesto. Non ci tiene a vantarsi di tutte le sue buone azioni. Le fa è basta, senza nulla a pretendere. A lui basta vedere il cittadino soddisfatto, sereno, tranquillo. Tutto il resto non conta. E’ questa la sua missione. E guai a chi lo contraddice su questo, fosse anche Morra, o il ministro Bonafede.
Da quando è stato eletto Alessandro è diventato l’incubo dei monelli, dei discoli, dei cattivi, sempre più soli e isolati, e ha reso la città più sana e sicura. Un lavoro che solo un uomo super poteva fare. La sua costante e vigile presenza in città è un vero e proprio sollievo per i cosentini stanchi di tanti soprusi, tant’è che hanno ripreso la vecchia e sana abitudine di lasciare la porta di casa aperta: tanto c’è Melicchio a vegliare su di noi.
Insomma Alessandro è il ragazzo che tutti vorrebbero come genero, o come cognato. Io per primo.
Grazie Alessandro