Amaco Cosenza. Faisa-Cisal: “Non partecipiamo al teatrino dei soliti noti”

COMUNICATO FAISA-CISAL
AGLI ORGANI DI STAMPA

Registriamo, dalle notizie apparse in Gazzetta del Sud in data 14/1/2025, che la vicenda AMACO è finita col costituire un’occasione persa. Qualcuno, difatti, si è fatto sfuggire l’occasione di tacere e/o di fare ammenda.
Attendiamo solo che chi quest’occasione ha rifuggito, preferendo un «come mai?» [la Faisa-Cisal non ha firmato il documento sindacale inviato, tra gli altri, al Curatore di AMACO], si faccia avanti ed esponga quanto ha da esporre.
Un’occasione persa, dicevamo. Una, ma non la sola.

Nelle more di sapere chi ha riservato cotanta attenzione alla Faisa-Cisal – forse nel tentativo di distrarre dal vero problema i lavoratori e di creare un capro espiatorio – ed attendendo, quindi, di avere rivolto ogni interrogativo direttamente dal/i soggetto/i interessato/i, rendiamo noto di essere disponibili a fornire risposte a qualsiasi domanda sugli aspetti connessi alle dinamiche sviluppatesi intorno alla sua liquidazione giudiziale di AMACO ed alle successive tappe sin qui registratesi.

Ove l’interrogativo rintracciato nell’articolo di stampa fosse di provenienza giornalistica, siamo certi che ci sarà data l’opportunità di illustrare, in apposita intervista, la posizione della Faisa-Cisal, che resta quella di vedere transitare i dipendenti ed i servizi AMACO in CO.ME.TRA.. Qualora, invece, le doglianze muovano da ambienti sindacali, siamo disponibili ad un confronto pubblico, rassicurando che non mancheremo di fornire risposte puntuali a chi avrà domande da formularci, offrendo, nel contempo, l’occasione di rispondere agli interrogativi che noi stessi vorremo porre.

Tanto doverosamente premesso, è appena il caso di ricordare ora, a chi è forse dimentico, che gli uomini e le donne della Faisa-Cisal hanno sempre agito ed agiscono nell’interesse collettivo. Lo hanno fatto anche da soli, alla ricerca della verità, scioperando quando altri dipingevano AMACO come il paese delle meraviglie.
La Faisa-Cisal è stata e resta orgogliosamente agli antipodi del servilismo.
Nella vicenda AMACO vi è stato un momento dal quale tutto è apparso una barzelletta, un teatro; e poiché il teatro è un luogo lontanissimo da noi e dal nostro essere, da quel momento ne siamo rimasti convintamente fuori.

Riprendendo le vicende della (ex?) municipalizzata cosentina, dal suo rapporto con il Consorzio Cometra, alla politica-politicante, di ogni livello, ai bandi per l’affitto del ramo di azienda e al relativo corollario, nonché al compendio sull’argomento prodotto dal Consorzio Autolinee Cosenza, registriamo solo due fatti: il primo, riferito ad un’inerzia disarmante, che è politica (Comune e Regione) ed amministrativa (Cometra); il secondo, ai tanti tuttologi che mentre la Faisa-Cisal tentava di dare una mano a tirare AMACO fuori dal guado, apprezzando gli sforzi dell’allora amministratore Mastrolorenzo, erano evidentemente in tutt’altre faccende affaccendati.
Noi rifuggiamo il teatro perché non siamo interpreti pronti a dare fiato ai personaggi che tempo per tempo vengono costruiti, ma attendiamo di incrociare lo sguardo di persone in carne ed ossa con le quali confrontarci, senza ipocrisia e a condizione di mantenere salda sino alla fine la fedeltà all’azione sindacale, vera, che, anche in AMACO, portiamo avanti fin dall’inizio.

Cosenza, 17 gennaio 2025
Francesco Bruno, Francesco Sibio per la Faisa-Cisal