Amaco, domani sciopero dei lavoratori contro pseudo dirigenti politici e sindacati venduti

Domani sciopero all’Amaco Cosenza indetto dal sindacato Faisa Cisal, niente a che vedere con Cgil, Cisl e Uil. Come sempre e per l’ennesima volta, questo sindacato si trova a combattere da solo, non soltanto contro pseudo dirigenti politici – rappresentati plasticamente dal “bancomat” della famiglia Occhiuto ovvero Posteraro, ancora oggi amministratore unico dell’azienda – che fanno propria un’azienda pubblica, ma anche, con grande tristezza, delusione e amarezza contro i cosiddetti sindacati confederali ma anche l’Ugl e persino la Confail, che ogni giorno remano contro, finanche nel tentare di boicottare lo sciopero, che alla fine – com’è facile comprendere – è di tutti. Di seguito, la nota del sindacato Faisa Cisal con la quale si annuncia lo sciopero. 

Lunedì 30 maggio torneranno ad incrociare le braccia i lavoratori dell’AMACo S.p.A.
Questa nuova astensione è radicata ad alcune tematiche del lavoro che devono necessariamente trovare immediata soluzione. Parliamo, in particolare, della mancata osservanza dell’accordo sul sussidio Covid per il periodo gennaio/agosto 2020, della mancata liquidazione di alcune somme e di altri benefit previsti dal contratto integrativo aziendale, della mancata liquidazione di arretrati dovuti ai lavoratori a titolo di assegni familiari, nonché del mancato riconoscimento dell’una tantum collegata al periodo di vacanza contrattuale nazionale.

Tali problematiche, che di per sé comportano ai lavoratori non poche difficoltà, sono state accompagnate dal ricorso al Fondo bilaterale di solidarietà (cassintegrazione) da parte di AMACo, che riteniamo ingiustificato e motivo di ulteriore preoccupazione per le sorti salariali dei dipendenti.

Non possiamo accettare che una classe operaia già duramente provata da tutti gli effetti provocati dal Covid-19, di natura lavorativa e salariale, continui ad essere bersaglio di politiche aziendali che finiranno con l’aggravare una situazione già estremamente difficile.
In AMACo vorremmo si parlasse di politiche di rilancio e di interventi diretti a promuovere una nuova stagione aziendale, di concerto tra tutti gli attori che hanno a che vedere con il settore e, in particolare, con i servizi eserciti proprio dalla municipalizzata di Cosenza.
Siamo invece costretti ad assistere ad un lento stillicidio, causato da continui rimpalli di responsabilità e competenze, che alla fine non produrrà nulla di positivo per i lavoratori di AMACo.

Da “addetti ai lavori” e per buonsenso non rifuggiamo dal dare atto che il recente passato sia stato caratterizzato da congiunture sfavorevoli, ancora in parte ricorrenti, ma con altrettanta onestà altri dovrebbero ammettere che il settore, specie durante il fermo dei servizi connesso alla pandemia, è stato tra quelli che hanno sofferto di meno nel Paese.
Non andiamo alla ricerca spasmodica di colpevoli, ma di soluzioni. Ecco perché continuiamo a confidare nella possibilità di poter sedere ad un tavolo per discutere intorno alle prospettive di ripresa di AMACo, che non possono però attendere i tempi della politica e/o dei cambi di rotta aziendali, specie avuto riguardo alla materia della contrattazione aziendale.

Siamo e restiamo ancorati all’idea che non ci siano criticità che non possano essere superate, purché vi sia la volontà di cooperare e di adottare scelte ponderate e giuste che, per quanto ci riguarda, sono quelle che mirano alla tutela dei lavoratori e non guardano agli stessi come al primo porto al quale far approdare politiche fatte di tagli e di sacrifici.
Restiamo a disposizione perché si possa, insieme con parte datoriale, individuare e perseguire scelte mirate ad assicurare la serenità dei dipendenti e la qualità dei servizi.

Faisa Cisal