Amantea, protesta per i migranti positivi. L’Asp di Cosenza: “Nessun contatto con la popolazione”

Dopo il clamore mediatico e il can can soprattutto politico generato dalla clamorosa protesta di un gruppo di cittadini di Amantea, che stamattina hanno bloccato la statale 18 per protestare contro il trasferimento di 13 migranti del Bangladesch positivi al primo tampone Covid dopo essere sbarcati a Roccella, la situazione si è progressivamente normalizzata.

Dall’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza hanno assicurato che “i migranti sono stati trasportati, senza alcun contatto con la popolazione di Amantea, direttamente nella struttura e da lì non sono più usciti. E non usciranno per tutta la quarantena, grazie ad un controllo h24 delle forze dell’ordine e un monitoraggio costante dei medici”.

La task force dell’Asp di Cosenza ha prontamente avviato i protocolli e sta gestendo in loco il focolaio dei migranti. A breve saranno visitati dall’equipe medica e poi tamponati nuovamente.

I migranti erano stati avvistati venerdì sera a bordo di un’imbarcazione al largo di Caulonia e sono stati trasportati fino al porto con una motovedetta. Lo sbarco è avvenuto a Roccella Jonica, in provincia di Reggio Calabria. Come previsto dalle normative, le autorità hanno subito eseguito il tampone e ieri sera sono arrivati i risultati. Dei 28 positivi al Covid, una parte trascorrerà la quarantena a Bova, sempre nel reggino, 13 sono stati destinati ad Amantea, sul versante tirrenico della Calabria, mentre 5 minori non accompagnati sono rimasti a Roccella. Il Comune li ha accolti “perché è un suo preciso dovere dettato dalla legge”, aveva scritto su Facebook il primo cittadino Vittorio Zito, aggiungendo che non bisogna “abbandonare nemmeno per un istante la preoccupazione di garantire il pieno rispetto della dignità di questi esseri così fragili”. “Sappiamo che dobbiamo farlo, perché è nostro dovere di uomini farlo”.