Anche Bevacqua si ribella al gioco al massacro del PD

Mimmo Bevacqua, consigliere regionale del PD dopo media gavetta, è sempre stato uno che ha badato alle cose concrete. Poca oratoria ma molta vita vissuta, se volete anche un certo savoir faire che gli va doverosamente riconosciuto.

Figlio della vecchia Democrazia Cristiana, nato e cresciuto a Longobucco, si è imposto grazie alla sua tenacia e alla sua fitta rete di relazioni, peraltro mai troppo chiacchierate. Non a caso, tra le sue qualità meno propagandate, c’è quella di essere un runner, un podista. Corre che è una meraviglia e chi si cimenta in questo sport sa cosa vuol dire arrivare fino in fondo.

Ultimamente, tuttavia, il buon Mimmo sta un po’ deragliando. D’altra parte non dev’essere facile vivere (politicamente per carità) accanto a Palla Palla.

mannafesta Ci dicono da più parti che a Cosenza è stato tra i (tanti) pugnalatori alle spalle del povero Carletto il maialetto. C’è chi dice che avesse una fantomatica nipote in una delle (tante) liste di Occhiuto. Ma c’è anche chi dice che ha votato per Gisberto Spadafora, un tempo avvocato di Palla Palla ma ormai da un po’ in rotta di collisione col governatore. Al punto tale da irriderlo candidandosi con Mario Occhiuto.

Spadafora ha anche avuto un buon risultato e se andranno bene alcuni incroci con gli assessori, potrebbe anche rientrare in gioco per un posto in Consiglio.

A Rossano invece Bevacqua ha trasgredito agli ordini di scuderia e ha votato Tonino Caracciolo invece che Mascaro. Caracciolo però non ce l’ha fatta ad arrivare al ballottaggio.

Insomma, Mimmo Bevacqua, sto PD non lo vota mai.
Un perfetto democristiano di lungo corso che quando si perde, “perdono gli altri”.
Adesso pare che non ne voglia sapere di votare per Mascaro al ballottaggio.
Ha una profonda antipatia per Calabrò, il galoppino di Madame Fifì beneficiato in tutti i modi possibili dal partito, e su questo è difficile dargli torto.
Cosi, avrebbe dato ordine ai suoi elettori di scegliere Rapani. Cioè i Cinghiali, don Pasquale Lapietra, Orlandino Greco (un altro deluso da Palla Palla), l’estrema destra e addirittura Salvini. Insomma, di male in peggio.
Del resto, passare dalla DC ai Gentile transitando per Palla Palla è il percorso che fanno tutti i grandi statisti. Dell’intrallazzo.