Anche Catanzaro ha il suo muro del… pianto a due passi da uno dei più grandi ospedali della regione

di Danilo Colacino

Fonte: Blog L’Irriverente

Era il 29 novembre del 2022, quasi 7 mesi fa dunque, quando ci occupammo del ‘muro della vergogna’ di Catanzaro. Dove? A due passi, leggasi pochi chilometri, dal cuore della città. O, se preferite, a una manciata di metri dall’ingresso principale, e soprattutto dall’entrata dell’area di sosta interna, dell’ospedale Pugliese. L’hub del capoluogo, ‘rilanciato’ anche dalla nascita di Azienda Zero (Renato Dulbecco) che lo rende uno dei perni di una grande realtà del sistema sanitario calabrese. Ma nemmeno questo scenario ha cambiato un desolante panorama fatto di ferri disposti in modo tale da formare una sorta di reticolato di tubi, ormai per giunta arrugginiti, che sporgono su una abitualmente trafficata strada. Resa angusta da una sorta di gabbia che può potenzialmente arrecare danno ai passanti. Inclusi bambini e anziani.

Un pessimo biglietto da visita. Frase da noi già scritta. Che non possiamo, purtroppo, non ribadire ora. Uno sconcio, insomma, che viene offerto, si fa per dire, a quanti si recano in questo importante presidio clinico in particolare da fuori città. I quali conservano tale brutto ricordo dell’immagine esteriore del più importante nosocomio del centro Calabria. Un ‘pugno in un occhio’ anche per chi invece risiede nel capoluogo e, magari, semplicemente vi passa spesso davanti, guardando un muro forse persino pericolante, perché di fatto puntellato. Una piccola ‘parete’, di cui sembrano essersi dimenticati tanto in Comune quanto nell’azienda ospedaliera Pugliese-Ciaccio e Provinciale. A nessun dirigente competente dev’essere infatti fin qui balenata l’idea, da un paio d’anni circa a oggi cioè, di assumere i provvedimenti dovuti o almeno di sollecitarne l’adozione da parte degli organismi preposti. Eppure, dopo il nostro pezzo, sembrava essersi mosso qualcosa.

Pareva, in sostanza, che si potesse auspicare il ripristino, a stretto giro, di uno stato di normalità. Che a Catanzaro non sembra però andare di moda. E dunque qualche voce di corridoio sentita a riguardo, del tutto informale sia chiaro, si è con il passare del tempo rivelata assolutamente infondata. Ragion per cui ripetiamo, molto amaramente, l’esclamazione della scorsa fine dell’anno: “Chissà per quanto tempo ancora toccherà assistere alla triste realtà di tale muro del… pianto in salsa catanzarese”. Mentre, intanto, si seguita peraltro a patire anche il restringimento della carreggiata. Che crea un rischio, potenziale, per coloro i quali percorrono, anche più volte al giorno, questa strada. Compromessa dalla presenza di un monumento di scadente e discutibile arte contemporanea (ci si consenta la battuta, magari di dubbio gusto), che esalta l’incuria e la sciatteria. Rispetto a cui, forse, non si può più realisticamente sperare che sia presto posto rimedio.