Nei corridoi di via Alimena, all’Asp di Cosenza, c’era grande attesa per verificare quando il commissario Strafalaria, al secolo Antonello Graziano, avrebbe messi in mostra il “bolide” da 75.000 euro, una Audi A6 Business, che ha comprato, in pronta consegna, all’autoconcessionaria degli amici degli amici, la Audi Zentrum di Rende. Era il 12 ottobre quando la delibera uscì fuori sull’albo pretorio e veniva considerata come “urgente”, vista la necessità di pronta consegna. Ma a tutt’oggi, 30 ottobre, nessuno a via Alimena ha ancora visto il bolide perché Graziano sta arrivando con la solita auto: niente Audi.
La notizia era piombata sul tavolo della redazione con un certo clamore. L’Asp di Cosenza, che per “risparmiare” quattrini compra ambulanze e auto mediche di seconda mano dalla Lombardia, stavolta non badava a spese e impiegava 75.000 euro della Madonna per l’acquisto di una sperluccicante Audi A6 Business Design 50 TDI Quattro Tiptronic Mild disponibile in pronta consegna.
Abbiamo cercato di capire quali erano le “motivazioni” di questa ingente spesa del commissario Strafalaria (in rossanese per chi non lo sapesse significa sbruffone). Pare che Graziano, insieme al suo inseparabile codazzo di faccendieri dello Jonio, si fosse improvvisamente accorto che l’Asp non dispone di un’autovettura di proprietà per le attività istituzionali della Direzione strategica. E così, dopo che pacchianamente veniva data notizia di una clamorosa “negativa” da parte di una società che – giustamente – non si era voluta sporcare le mani con questi delinquenti, ecco che arriva la società che si presta al “trangano” (raggiro per i non cosentini). Si tratta della concessionaria Audi Zentrum, che a Cosenza e dintorni ma anche in tutta la Calabria è gestita da un imprenditore, tale Emanuele Ionà da Lamezia, notoriamente e non a caso vicino a Roberto Occhiuto, che a sua volta l’ha rilevata da un altro “campione” molto vicino alle paranze sanitarie del Basso Jonio. E così, dopo uno “sconto” di 10 mila euro sul prezzo di listino (sennò gli “amici degli amici” a cosa servono?), ecco che l’Asp di Cosenza poteva annunciare il fantasmagorico acquisto della Audi A6 Business alla… modica cifra di 75.000 cucuzze.
Ora, senza stare qui a fare troppi giri di parole, è del tutto evidente che all’Asp di Cosenza una Audi A6 Business con tutto quel che segue non serve proprio per niente (se proprio serviva un’auto se ne potevano prendere centinaia a prezzi molto più bassi) e che questa auto di grossa cilindrata serve solo al buffone che fa anche il commissario per velocizzare i suoi spostamenti da Rossano. Non solo: la procedura seguita è clamorosamente e grossolanamente illegale perché la cilindrata delle auto in dotazione alle Asp non può superare i 1600 centimetri cubici e questa Audi A6 invece li supera abbondantemente. Al di là delle baggianate relative all’uso del cosiddetto “ibrido” – grandissima presa per i fondelli – che possono incantare solo gli sprovveduti.
Visto che da giorno 12 sono passate più di due settimane, ogni mattina i corridoi di via Alimena pullulano di boatos e di risate sotto i baffi. Perché non manca chi sostiene che dall’alto sono arrivati ordini di bloccare la pagliacciata di Graziano e perché qui, come abbiamo accennato, siamo all’esatto opposto del “risparmio” sbandierato per le auto di seconda mano acquistate dalla Lombardia. Qui siamo allo spreco senza pudore e già da più di 15 giorni c’è chi auspica che qualcuno ci metta una pezza. Intelligenti pauca.
Non solo. Se il commissario dell’Asp di Cosenza era riuscito a comprarsi una sperluccicante Audi A6 Business pronta consegna a 75.000 euro (scontati!), doveva ringraziare – oltre che il suo compare che l’ha nominato ovvero Roberto Occhiuto – la concessionaria Audi Zentrum Calabria filiale di Rende nella persona del suo deus ex machina, un imprenditore lametino di nome Emanuele Ionà.
Il primo tentativo di Graziano per il “colpaccio” della fuoriserie infatti, come accennavamo, era andato a vuoto perché la Ald Automotive, attivata dall’uomo chiamato Strafalaria attraverso il Mepa (Mercato elettronico della Pubblica amministrazione), deve aver pensato: “Questi sono pazzi…”. E così ha lasciato cadere la cosa senza dare importanza alla richiesta dell’Asp di Cosenza. Ma Graziano non si era arreso e così aveva aggirato il problema disponendo prima una indagine di mercato e poi una manifestazione di interesse con un solo obiettivo: chiamare in causa una concessionaria “amica degli amici”. E questa concessionaria è la Audi Zentrum. Ovvero famiglia Ionà di Lamezia Terme.
La concessionaria Audi Zentrum Lamezia – si legge sui canali dell’azienda – nasce nel settembre 2005 da un progetto ambizioso della Famiglia Ionà, che accoglieva con entusiasmo il progetto europeo di ristrutturazione del settore automobilistico e della specializzazione del marchio. Ora, senza farvela troppo lunga, questa famiglia, il cui capostipite si chiama Luigi, da una semplice officina meccanica ha fatto una irresistibile scalata tanto da rilevare la filiale di Rende, che era stata gestita per molto tempo da Saverio Carlo Greco, della dinastia de iGreco di Terravecchia ed aprire quelle di Reggio Calabria e Corigliano.
Dal 2006 le redini dell’azienda sono passate al figlio del fondatore, Emanuele, che l’ha guidata verso l’espansione. Senza voler essere dietrologisti o complottisti a tutti i costi, questa ascesa improvvisa a tanti ha lasciato qualche perplessità, soprattutto perché alle inaugurazioni in pompa magna dell’Audi Zentrum era sempre presente il gotha della politica calabrese senza distinzioni di colori e un vero e proprio trionfo di colletti bianchi per tutti i gusti e per tutte le stagioni. E non mancano le leggende urbane (che spesso riportano verità assolute) secondo le quali i Ionà non sono stati insensibili alle richieste di finanziamento dei peggiori traffichini della malapolitica calabrese,
Del resto, quando, ad agosto dello scorso anno, qualcuno ha messo a segno un attentato alla filiale di Rende, i primi tre politici che erano intervenuti a portare solidarietà agli amici Ionà erano stati – sputa che ci indovini – in rigoroso ordine di importanza Roberto Occhiuto, Giuseppe Mangialavori e Francesco Cannizzaro. Quasi come se fosse un “piatto” già preparato a tavolino… D’altra parte, quando sali troppo in alto e cominci ad essere chiacchierato, non c’è niente di meglio che un… bell’incendio o qualche colpo di pistola per passare dalla parte delle vittime e in questo specialmente Occhiuto e Cannizzaro sono bravissimi, lo sanno tutti.
Tradotto in soldoni, forse finanche i “campioni” della concessionaria degli amici degli amici hanno capito che sarebbe stato un clamoroso autogol consegnare il bolide a Graziano e di conseguenza la “pronta consegna” è stata bloccata.
Ma i nostri eroi non hanno ancora perso le speranze e perciò nei corridoi di via Alimena le scommesse sono ancora aperte. Sì, perché forse c’è ancora più attesa per sapere a chi sarà affidata la guida della sperluciccante Audi A6 Business con tutto quel che segue. C’è chi ha scommesso forte su colui che viene definito ormai da tutti l’ombra nera di Strafalaria ovvero il suo compaesano Giuseppe Sabatino, del quale abbiamo diffusamente scritto qualche tempo fa. Vi terremo aggiornati. Come sempre.