Asp Cosenza, i concorsi-farsa di agosto: Graziano sta sistemando amici e compari nel silenzio generale

Occhiuto pensa ai cubani mentre Graziano all’Asp di Cosenza si sistema gli amici

Agosto è il mese dei furbi e all’Asp di Cosenza Antonio Graziano detto Antonello Strafalaria, nominato commissario dalla “paranza unita” è sulla scia del depresso Mauro, il digì passato alla storia perché da “depresso cronico” ha conquistato il posto più importante dell’Asp per servire tutti i delinquenti della politica “bipartisan”.

Un concorso per operatori tecnici specializzati (falegnami, autisti, elettricisti, archivisti, portieri, addetti ai sistemi di scrittura informatica ecc.) è lo specchio fedele della deriva continua dell’Asp cosentina. Possono partecipare coloro i quali sono in possesso della licenzia di terza media e di un’esperienza di almeno 5 anni presso pubbliche amministrazioni o privati. Leggendo come verranno valutati i titoli, su 30 punti a disposizione, 20 punti saranno attribuiti solo a chi ha maturato esperienze presso pubbliche amministrazioni. Effettivamente per fare l’autista serve aver guidato già qualche auto blu…

Per fare il portiere serve un’esperienza quinquennale….

Un giovane laureato in informatica (altro che terza media) non può partecipare alla selezione perché non in possesso di 5 anni di esperienza lavorativa…

Se il dottore Graziano vuole, potrebbe dirci già i nomi dei vincitori da sistemare, così noi poveri mortali eviteremo quantomeno la beffa di dover pagare anche 10 euro per partecipare ad un concorso truccato.

Ah, a proposito, per il concorso di assistenti amministrativi (un livello superiore), la stessa Asp chiede solo il possesso del diploma e nessuna esperienza presso pubbliche amministrazioni….

Intanto, per il secondo concorso “agostano” bandito dall’Asp per 30 posti, anche le pietre ormai sanno che è stato creato ad hoc per il personale della società Servizi Integrati Srl. I posti sono già assegnati ma i media di regime preferiscono parlare dei titoli dei giornali britannici… Così vanno le cose nella Calabria in mano ai politici massomafiosi e ai media di regime guidati dagli editori dei clan mafiosi.

Lettera firmata