di Saverio Di Giorno
All’Asp di Cosenza sono iniziati i soliti concorsi farsa e questo non è un mistero per nessuno. Avevamo già iniziato a documentare e denunciare la situazione per tempo. Situazione largamente prevedibile perché è un vecchio modo per raccattare voti: quello di cucire concorsi e sistemare amici e parenti. Bisogna però dare qualche particolare perché a volte le vicende diventano ridicole persino per questa Asp.
In particolare, si era già scritto del concorso per i 35 co.co.co. http://www.iacchite.blog/asp-cosenza-via-libera-al-concorso-pilotato-per-35-co-co-co-garantiscono-fra-remigiomaria-srl/.
Un corso riservato praticamente a chi aveva già terminato l’esperienza lavorativa e quindi pronto per essere richiamato. Bene, dopo la pubblicazione di questo articolo uno dei candidati – che al momento preferisce mantenere l’anonimato e chiameremo F. – telefona in redazione e dice “Forse vi è sfuggito qualcosa nella storia di questo concorso. Una cosa assurda”. Sì, perché questa delibera del 23 agosto ha un precedente che la rende ancora più grave. Tenersi saldi e alzare l’attenzione.
Il 29 luglio l’Asp di Cosenza pubblicava un bando di concorso praticamente identico. Sembra il gioco della settimana enigmistica: aguzza la vista e trova le piccole differenze. Piccole ma fondamentali. Il primo bando, quello del 29 luglio, il concorso sempre per 35 persone e sempre per la stessa posizione erano posti a tempo indeterminato e il concorso prevedeva titoli ed esami.
Il signor F. specifica: “Il bando era molto dettagliato, si richiedeva di compilare moduli e curriculum molto precisi e valutabili punto per punto oltre a dover sostenere vari tipi di prove: oggettive. Insomma, non una cosa da niente. Questo concorso non è mai approdato sulla Gazzetta Ufficiale” come dovrebbe essere la prassi invece “E nessuno ci avvisato di niente. Sono scaduti i termini e ora devono rifarlo per forza. Come lo giustificheranno?”
Scadono i termini (guarda caso!) e appare un mese dopo un bando identico salvo per alcune piccole differenze. I posti restano 35, la posizione la stessa, ma questa volta diventano a tempo determinato e non sono previsti “titoli ed esami”, ma “titoli e colloquio”.
Ancora il signor F. “Quando ho letto questo secondo bando sono saltato sulla sedia. Ma come era possibile. Non essendo stati avvisati è stato un puro caso aver intercettato questo secondo bando. Ho partecipato anche a questo, ma penso che molti che avevano partecipato al primo stiano ancora aspettando comunicazioni e non abbiano visto questo. Inoltre, in questo era richiesto un CV semplice da allegare, nessuna richiesta dettagliata e spariscono le prove. C’è il colloquio”. Beh, insomma: come è possibile che per la stessa posizione e quindi lo stesso ruolo (stesse competenze richieste quindi) siano valutabili sia con prove ed esami sia con un semplice colloquio? Ognuno tirerà le proprie conclusioni.
Il candidato che ci parla ha partecipato ad entrambi i concorsi e per questo preferisce mantenere ancora l’anonimato, ma con la promessa di raccontarci i prossimi sviluppi. Perché sviluppi ci dovranno essere, infatti l’Asp pur di garantire posti e si è messa da sola in una situazione critica.
- Sono scaduti i termini del primo, non pubblicato in Gazzetta quindi bisognerà rifarlo. Ed obbligatoriamente. Come giustificherà questo secondo bando? L’azienda per quella situazione ha bisogno di 35 posti o di 70 (un po’ indeterminati e un po’ no)?
- Con la prima versione poi sparita si poteva stilare una graduatoria chiara con i vari punteggi, in questo caso sarà possibile?
Di tutte queste macchinazioni, copia e incolla e cambiamenti alle autorità non interessa niente? A questo proposito il signor F. provocatoriamente invita chi aveva già partecipato al primo, (c’è ancora tempo fino a domani, 7 settembre) di rinnovare anche se meno appetibile. “Così vedremo” Se quei titoli buoni per il primo, valgono anche in questo. Vedremo anche se in questi casi si è facili profeti.










