Asp Cosenza. Proroga graduatorie O.S.S. Per la Regione ci sono cittadini/e di serie A e di serie B

Proroga graduatorie O.S.S.: Per la Regione ci sono cittadini/e di serie A e di serie B‼️

Siamo O.S.S. della graduatoria ASP Cosenza, in questi ultimi due anni abbiamo toccato con mano i doppi standard della politica calabrese, la quale viene mossa senza uniformità  e integrità legislativa.  Con questa lettera scopriamo le carte e vogliamo porre dei quesiti all’opinione pubblica, in primis, e al commissario alla sanità della Regione On. Roberto Occhiuto, al Dirigente del Dipartimento Tutela della Salute, Tommaso Calabrò, all’avvocatura regionale, al Direttore Generale dell’Asp di Cosenza, al dottor Remigio Magnelli e  a chi risiede in Consiglio Regionale.

Com’è  possibile prorogare solo due delle graduatorie O.S.S. attive all’anno 2023 con proposte di legge  approvata in tempi record, e che non valgono erga omnes, cioè per tutti indistintamente, violando i principi di  generalità e astrattezza delle norme giuridiche? In Calabria le graduatorie OSS attive erano cinque. Come si fa a  fare la guerra ad una parte di lavoratori idonei? All’interno della stessa regione e della medesima classe politica e dirigente che oggi festeggia la tutela dei diritti dei lavoratori. Com’è possibile che l’avvocatura regionale emetta un parere e che questo venga fatto valere solo per un piccolo gruppo di lavoratori  e  non risulta vincolante per il resto del  territorio regionale? Negli ultimi due anni, noi O.S.S. della graduatoria Asp Cosenza abbiamo lottato tanto, ci siamo sentiti dire che la nostra graduatoria fosse scaduta prima ancora dei due anni, e  mentre le sale operatorie chiudevano per mancanza di O.S.S., dall’Asp di Cosenza si procedeva con uno scarica barile infinito con il Dipartimento Tutela della Salute della Regione Calabria. Al contempo  venivano assunti, in deroga alla pubblicazione delle linee guida del fabbisogno del personale, circa 40 O.S.S. a tempo indeterminato, con delle semplici circolari interne. Da chi? Proprio dall’Asp di Cosenza su indicazione della Regione Calabria.

Per la metà del tempo della sua vigenza, la nostra graduatoria è stata definita scaduta, ma non è mai stata decretata la chiusura.  La volontà era bloccarne lo scorrimento. L’apice si raggiunge  nel 2024; nonostante la L.29 del 25 Luglio 2023 che prorogava tutte le graduatorie pubblicate nell’anno 2021, come la nostra, quella dell’Asp di Cosenza veniva osteggiata in tutti i modi, anche con le evidenti necessità dovute al  personale assente per malattia di lungo periodo, congedo e maternità. Allora ci domandiamo, com’è possibile legiferare con criteri quasi ad personam? Come può questa mala-politica, ricca di interessi particolari, portare avanti una disparità di trattamento così evidente in barba a qualsiasi normativa e criterio di razionalizzazione della spesa pubblica? Si sappia; gli scenari e i personaggi politici cosentini e non, dietro queste scelte volute ed oculate, sono stati tanti. Eppure, all’esaurimento della graduatoria Asp Cosenza mancavano circa 40 posizioni, quaranta persone figlie di nessuno perché per noi la legge proroga del 2023 non è stata applicata.

Eppure, l’altra legge proroga,  di recente approvazione, (ottobre 2024) rivendicata con ardore da i consiglieri regionali Filippo Mancuso e Antonello Talerico, riguarda proprio una graduatoria Covid a tempo determinato e per sostituzioni, uguale a quella Asp Cosenza. Qualcosa non torna.   Alcuni di noi in sostituzione hanno colmato criticità nei Pronto soccorso, nelle sale operatorie, nei reparti tutti, vantando anni di esperienza alle spalle che con spirito di abnegazione hanno messo a disposizione dell’Asp di Cosenza e della collettività, pur finendo immersi, per volere di pochi, in un contesto fatto  da ingiustizia e precarietà. Del resto, noi e solo noi, accompagnati da deleganti sindacali di fiducia, non abbiamo mai ceduto alla guerra tra poveri innescata volutamente da regione, sindacati di parte e dall’Asp di Cosenza. Qualcuno è anche stato rispedito a casa dall’oggi al domani anche se la risorsa sostituita non fosse rientrata, ma solo per fare posto a delle richieste di mobilità dall’Asp di Reggio Calabria. Questo è quello che la città di Cosenza, che tutti i calabresi devono sapere: noi lavoratori della sanità siamo merce di scambio, pacchetti di voti, siamo visti come gente da corrompere attraverso il ricatto o la promessa di un meritato posto di lavoro.

Le recenti  affermazioni del consigliere Talerico, di Simona Loizzo e Filippo Mancuso risuonano come uno schiaffo in faccia. Siamo del parere che la dignità debba essere restituita ad un popolo e al suo territorio nel complesso, il resto è solo propaganda o tornaconto. Anche quando ha effetti positivi su pochi.  Fuffa, potremmo dire. Con questa lettera vogliamo denunciare quanto è accaduto a noi ma che si verifica giornalmente sotto gli occhi di tutti e tutte. Ribadendo la nostra felicità per qualunque  collega abbia accesso al comparto sanità, ora siamo pronti ad affermare  che questa storia noi non la dimentichiamo, nonostante il Presidente Roberto Occhiuto, il Direttore Generale dell’Asp di Cosenza Antonio Graziano, il Direttore amministrativo Remigio Magnelli, la Corte dei Conti e tutti gli organi e le cariche rimaste silenti e complici lo abbiano già fatto.

In questa terra ci sono figli e figliastri e noi, a futura memoria, ci ricorderemo di essere i figliastri.

Lettera firmata da

Gli O.S.S. idonei graduatoria Asp Cosenza deliberata il 05.10.2021