Dopo appena pochi giorni (4) il neo direttore generale dell’Asp di Cosenza, Raffaele Mauro, inizia la sua avventura manageriale all’Asp di Cosenza. Il suo impatto è dirompente.
Il primo giorno, com’è giusto, adotta la delibera di presa d’atto della sua nomina a direttore generale giusta delibera della giunta regionale n.568.
Il secondo giorno, con delibere nn. 8, 11 e 12 firma gli atti di cessazione dell’aspettativa dell’ormai ex commissario Filippelli e dei suoi dioscuri Diego e La Viola rispedendoli ai rispettivi servizi di provenienza.

Il terzo giorno azzera la segreteria e l’ufficio in staff alla direzione. Tutti fuori. Fuori la dottoressa Pellegrini cognata mai sopportata di Franco Lucio Petramala che ritorna a dirigere, senza averne i titoli, i Servizi Sociali.
Fuori la dottoressa Nigri, assistente sociale esperta con posizione organizzativa (visto il profilo non si capisce cosa facesse nell’ufficio di staff), che ritorna a svolgere il ruolo di presidente del Comitato Pari Opportunità.
Fuori pure la manovalanza della segreteria, la signora Vetere, la signora Aiello e la dipendente factotum della cooperativa Seatt signora Porco (tutti supporter e ultrà del Cinghiale e del cinghialotto. Per i nuovi: Tonino Gentile e Gianfranco Ponzio) che a breve saranno sostituiti da fratellini a lui di fiducia.
Il quarto giorno il dottore Mauro fa bum bum e con delibera n.10 manda a casa tutti i 138 falsi precari assunti con lettera firmata dal salumaio Scarpelli e dal dottor Antonio Perri da San Fili.
Una storia incredibile quella dei falsi precari, che sembra al vaglio della dottoressa Manzini alla procura di Cosenza. Aspettiamo fiduciosi. E consigliamo a chi ancora difende i raccomandati di assumerli o nei loro giornali o nelle loro aziende. Così com’era successo per i raccomandati di Sviluppo Italia e di Why Not. Della serie: la Calabria è un carrozzone…
Se questo è il biglietto di presentazione del direttore generale Mauro, nei giorni a venire dovremmo aspettarci la rimozione del direttore del personale, il celeberrimo Remigio Magnelli già condannato per falso e quella dell’ingegnere Gennaro Sosto da direttore illegittimo delle Attività Tecniche e Patrimoniali. Ma noi abbiamo molti dubbi che ciò possa verificarsi nonostante il dottore Mauro sia persona autoritaria e decisa.
Noi fiduciosi aspettiamo sempre il ripristino della legalità. Ma Mauro, che risponde comunque agli ordini di Madame Fifì, sarà libero di buttare fuori due potentissimi alleati del Cinghiale?