Assumificio Rossano: un vero e proprio attentato alla fusione

Tanto tuonò che piovve. Dopo reiterati inviti e dopo un incontro con il Prefetto, arriva finalmente la risposta pubblica alla nostra diffida a ritirare il bando di selezione di un dirigente dell’area amministrativa. In data odierna infatti l’ufficio stampa del Comune,. ha diramato un comunicato avente un titolo ad effetto con il quale si destituiscono da ogni fondamento le obiezioni e le riserve di tipo politico e giuridico sollevate dai Consiglieri Caracciolo e Grillo.

Ribadiamo innanzitutto che ad un mese e mezzo dallo scioglimento dei Consigli Comunali di Corigliano e Rossano, è profondamente errato volere a tutti costi selezionare un Dirigente dell’area amministrativa in barba a tutte le proclamate volontà di costruire un percorso comune con Corigliano.

Un vero e proprio attentato alla fusione.

Testimoniato, ove ce ne fosse bisogno, dalla delibera inviataci solo ieri ma riportante la data del 31 gennaio, che modifica la struttura organizzativa del Comune di Rossano istituendo una dirigenza in più e riconducendo l’Ufficio Legale sotto l’egida del Sindaco in un Ufficio di Staff privo di Dirigenza!

Fusione a parte, si tratta di un modello organizzativo del Comune che perpetua la ventennale inefficienza e scarsa trasparenza del Comune di Rossano frutto dell’anomala commistione tra politica e burocrazia.

Un modello che non guarda al futuro della fusione e che ignora che oggi è tempo di amministrazione digitale, di smart e green city e quindi tempo di definire  una vera e propria agenda digitale della nuova città di Corigliano-Rossano. Altro che l’inutile separazione operata tra affari generali ed affari istituzionali con ben 6 dirigenti quando a nostro avviso ne basterebbero quattro con una ben diversa strutturazione dei servizi.

Altro che selezione, all’ultimo miglio di un dirigente amministrativo, quando ce n’è qualcuno tenuto in quarantena e pronto a costo zero a ricoprire l’incarico che si vuole assegnare. Un vero e proprio danno erariale già segnalato alla Procura presso la Corte dei Conti dietro il quale si cela un semplice e fin troppo evidente trucco: il Sindaco nomina chi dice lui anche se per un mese, sapendo che quel dirigente esterno dovrà restare minimo per tre anni perche giurisprudenza costante vanifica il comma tre del 110 del TUEL che parla di mandato sindacale.

E’ in questo contesto che il segretario Generale, pare time (per risparmiare, si afferma;  ma ve la immaginate una impresa privata che  risparmi sull’amministratore delegato o sul direttore generale!), diventa l’anello debole che avalla ex post quanto deciso in altra sede e non sente il dovere di riconsiderare la sua posizione, nella gestione del personale, che regge da ben due anni, nell’assegnazione delle PO e nello svolgimento  delle selezioni di personale, in pieno e totale conflitto con il Piano per la Trasparenza e la lotta alla corruzione, del quale lui stesso è responsabile.

Piano, si badi bene, che ripropone ogni anno in fotocopia, postulando la rotazione dei dirigenti ma dimostrando poi, con un e vero e proprio salto della quaglia, che a Rossano questa non è possibile e non solo per i Dirigenti ma anche per tutte le altre posizioni che lui stesso definisce ad alto rischio di corruzione!

Perciò riconfermiamo le nostre riserve, anche giuridico-legali, osservando  che è ben vero che  l’art. 97 del 267/2000  consente al Sindaco l’attribuzione di altri incarichi al segretario ma è anche vero che gli incarichi affidati al Segretario Generale  Middonno, per sua stessa indicazione (piano anticorruzione ex lege 190/12) hanno percentuali di rischio ben precise relativamente ai concorsi, alle progressioni, alle indennità attribuite, alle posizioni organizzative, agli straordinari.

Ribadiamo per l’ultima volta che dlle due l’una: o il Segretario Middonno ha scritto per scrivere e dovrà spiegarlo all’Anac ed alla Procura della Repubblica, oppure deve dare ascolto agli scriventi e revocare  la selezione del  Dirigente Amministrativo in corso, ex art. 110, comma 1 del DLgs n 267/2000, per la quale, vogliamo ricordare che la citata deliberazione della Corte dei Conti Campania 2017 chiarisce che la selezione è possibile solo in assenza di risorse interne ed è ampiamente superata e contraddetta da altre e più recenti pronunzie.

Siamo seri.

I Consiglieri Comunali

Tonino Caracciolo

Marinella Grillo

Achiropita Titti  Scorza

Flavio Stasi