In quasi tutte le città dove si è andati al ballottaggio il PD di Renzi perde: L’Aquila, Catanzaro, Piacenza, Gorizia, Frosinone, Rieti, La Spezia, Genova, Como, Lodi, Alessandria, Asti, Oristano, Trapani, Verona e Pistoia, vanno al centrodestra.
Al PD vanno le città di Cuneo, Padova, Lecce, Taranto, Lucca, Palermo. Parma resta a Pizzarotti.
Per la cronaca i 5 Stelle vincono 8 ballottaggi su 10, tra cui Carrara e Guidonia.
Nello specifico Calabrese:
COMUNE DI CATANZARO (vince il centrodestra)
Sezioni 90 su 90 – Votanti 35.442 su 75.290 – Affluenza 47,07%
SERGIO ABRAMO – SINDACO ELETTO 21.963 voti pari al 64,39%
VINCENZO CICONTE 12.148 voti pari al 35,61%
COMUNE DI ACRI (vince il centrosinistra)
Sezioni 35 su 35 – Votanti 9.174 su 21.037 – Affluenza 43,60%
ANNA VIGLIATURO – 3.547 voti pari al 40,26%
PINO CAPALBO – SINDACO ELETTO -5.263 voti pari 59,74%
COMUNE DI PAOLA (vince il centrosinistra)
Sezioni 17 su 17 – Votanti 9.156 su 15.025 – Affluenza 60,93%
ROBERTO PERROTTA – SINDACO ELETTO- 4.640 voti pari al 52,64%
BASILIO FERRARI – 4.174 voti pari al 47,36%
COMUNE DI PALMI (liste civiche)
Sezioni 20 su 20 – Votanti 8.216 su 16.904 – Affluenza 48,60%
GIUSEPPE RANUCCIO – SINDACO ELETTO- 4.882 voti apri al 61,76%
FRANCESCO TRENTINELLA – 3.023 voti pari al 38,24%.
Il primo dato che salta agli occhi è l’affluenza: meno della metà degli aventi diritto si è recato alle urne. Un dato che conferma la tendenza degli italiani a strafregarsene delle elezioni. Non ci crede più nessuno, della serie: uno vale l’altro. Se tutte le analisi del voto partissero col prendere in considerazione questo dato, si potrebbe tranquillamente dire che non ha vinto nessuno e come sempre il primo partito è quello dell’astensione. Ma ai politici di questo dato non gliene frega niente, in democrazia vince chi prende più voti, anche se a votare sono in 100 a fronte di 100.000 aventi diritto. La colpa è di chi non va a votare, dicono i politici.
Alle urne, a questo ballottaggio, si sono recati gli zoccoli duri del centrodestra e del centrosinistra, quelli che a prescindere e nonostante tutto votano il partito di appartenenza, anche se questo fa schifo.
E’ chiaro che a livello nazionale il PD subisce una sconfitta netta, segno evidente che la gente (quelli che hanno votato) si è rotta le scatole delle chiacchiere di Renzi e compari. Passano il tempo a studiare come salvare questa o quella banca mentre gli italiani arrancano. E questo è un chiaro campanello d’allarme per il PD.
In Calabria si può parlare di un sostanziale pareggio, tra il centrodestra e il centrosinistra, a questi ballottaggi. Anche se Occhiuto e la Santelli si affannano a dire che hanno vinto. Senza però specificare che si tratta di una tornata elettorale che in termini numerici non dice e non significa niente. L’alternanza “politica” nei Comuni, alle amministrative è cosa “normale”.
Alla Santelli vorrei chiedere: cosa c’è da esultare quando, ad esempio, a Catanzaro su 75.000 aventi diritto si sono recati alle urne poco più di 35.000 (meno della metà)?
Se la politica non discute di questo mi chiedo: di cosa deve discutere? Se non si pongono il problema della disaffezione al voto e alla politica dei cittadini, oltre a depredarci, cosa fanno e di cosa parlano questi politici?
Una cosa è certa però, personaggi come Magorno e Santelli hanno fatto il loro tempo, e della loro inutilità politica e sociale ne avremo contezza a breve, quando gli italiani saranno chiamati alle urne per eleggere il nuovo parlamento, perchè è solo in quell’occasione che si potrà dire chi ha vinto e chi ha perso, e sono sicuro che ne vedremo delle belle.