Belvedere. Don Cascini voleva dimettersi ma finora lo ha salvato la “banda Filicetti”

Belvedere. Don Cascini voleva dimettersi ma lo ha salvato la Filicetti. Inciucio con i voti di Uniti

Quando la terra trema, gli uccelli strillano e con quello che si sta verificando a Belvedere Marittimo se ne sentono davvero di cotte e di crude.
Belvedere Marittimo è una polveriera, ve lo abbiamo detto. Tra esposti alla procura della Repubblica, lettere anonime con accuse di clientelismo indirizzate a Paola, attacchi, veleni e piroette i belvederesi sono sempre più disgustati e loro, i protagonisti di questo scempio, sempre più facciatosta. Ma noi non abbiamo paura di loro, anzi…
Sarà l’inciucio più imbarazzante degli ultimi venti anni. Maria Rachele Filicetti sosterrà l’esecutivo Cascini e Impieri votando il Dup ed il bilancio.
Gli elettori della Filicetti sono in rivolta tanto da spingere i candidati a doversi ribellare a lei, al marito e a tutto il cucuzzaro ma al momento senza comunicati ufficiali, che comunque attendiamo.

Ugolino, Granata e Spinelli, politici ormai impresentabili e che hanno fatto il loro tempo grazie a Dio, vorrebbero mettere pressione a Filicetti con un… sondaggio. Pensate voi. È come mettere paura ad un killer puntandogli la pistola ad acqua sulla tempia. Tutti ormai a Belvedere Marittimo conoscono la vicenda del cambio di casacca ed ormai elettori e capibastone stanno scaricando la vecchia nomenclatura della terza lista, che dalle elezioni comunali in poi colleziona soltanto figuracce in serie.

Nessuno a Belvedere ricorda un solo intervento della Filicetti in aula. O una sua denuncia, o una sua battaglia. Niente. La Filicetti si è fatta pian piano la strada per entrare in maggioranza e questo Uniti lo sapeva e ha retto il gioco. Ha dapprima strutturalizzato le proposte degli altri gruppi per poi preparare il colpaccio. In fin dei conti i voti di Uniti sono serviti alla Filicetti per entrare in maggioranza e per avere accreditamento e magari anche convenzione per la sua clinica.

Nessuno ha costretto Ugolino, Granata, Spinelli, Marco Liporace e persino Vincenzo Carrozzino ad andare con Filicetti. Tutti a Belvedere conoscono Maurizio Arci. Non è certo una novità. La verità è che nessuno vuole stare con Riccardo Ugolino perché dove c’è lui si perde e questo lo sanno Impegno Comune e Cascini che non lo hanno calcolato di striscio. Massimilla ha incassato il risultato elettorale. Cascini ha vinto. Con Ugolino in squadra avrebbero perso voti, altro che sinistra unita. Dove c’è il segretario del Pd non cresce più l’erba ed appresso a lui gli impresentabili Spinelli, Carrozzino, Granata e company. Sì, certo, forse ci sarebbe anche da ricordare qualche fatterello passato della signora Maria Rachele ma non è questa la sede, lo faremo a inciucio… finito.
Ora torniamo all’inciucio in corso.
Don Cascini ha dichiarato alla Gazzetta del Sud che il voto della Filicetti sarà libero. Che maestro!

Peccato che corra già voce dell’accreditamento della clinica ex Spinelli del marito e prima o poi se me troverà traccia ufficiale ed appena queste carte saranno pubbliche anche la procura di Paola non potrà più stare a guardare.
Altro che progetto condiviso. Se escono queste carte sarà la prova o se preferite la pistola fumante del patto della sanità privata.

Cascini ha anche dichiarato di aver pensato di dimettersi per non cedere ai ricatti di Futura e questo in parte è anche vero. Perrone, Martucci e Greco hanno le proprie responsabilità, ma l’oblio della Politica li attende. Sarà la loro punizione naturale per aver sostenuto Cascini e per aver condotto azione di governo imbarazzante.
Cascini avrebbe voluto dimettersi e potrebbe ancora farlo. Sarebbe la cosa più dignitosa. Altro che stampelle ed inciuci. Si torni al voto al più presto prima che Belvedere Marittimo sprofondi in un baratro così profondo dal quale sarà impossibile riemergere.
Un saluto a Filicetti, Arci e Fiorillo, il cognato d’oro… Noi non ce la prendiamo con voi, ma con chi vi vota e potrebbe tranquillamente evitare di leccarvi il culo. A buon intenditor poche parole.