Belvedere, il ridicolo “piano” di Don Cascini per eleggere Filicetti presidente del Consiglio

Immaginate un paese allo sbando. Una cittadina amministrata come una clinica privata. Un comune in dissesto. Un deserto di idee e programmazione.
Una maggioranza a pezzi, orfana di tre consiglieri comunali dopo nemmeno due anni di mandato, salvata solo dal patto della sanità privata tra Maurizio Arci e Don Vincenzo Cascini.

Non siamo in un film drammatico, ma nella realtà odierna a Belvedere Marittimo cittadina della Riviera dei Cedri abbandonata a se stessa dopo aver riconfermato Cascini&Impieri alla guida del paese.
Le tasse sono alle stelle. La Tari è salita del 35% e la maggioranza ha addossato la responsabilità agli uffici comunali.
Non ci sono soldi per i servizi, ma vengono regalati 5mila euro per il Carnevale alle associazioni degli amici e lecchini del sindaco, vedi Giuseppe Stumbo, che lavora come idraulico e manutentore presso la Clinica Cascini, alla faccia della buona gestione di fondi comunali quindi pubblici!
Nulla da togliere a chi organizza feste e festicciole ma ci aspettiamo almeno una rendicontazione dei soldi.

Immaginate un Comune senza amministrazione comunale che parla di rivoluzione urbana quando nelle contrade manca l’acqua e le fosse nell’Asfalto sono come crateri vulcanici.
Cosa farebbe un sindaco normale? Si dimetterebbe, a maggior ragione se privo di numeri. Invece no. Don Cascini e questa strampalata maggioranza hanno abituato i Belvederesi alle piroette e alle barzellette.
Così, dopo aver salvato la poltrona grazie al patto della sanità privata, il sindaco deve dare la presidenza del consiglio comunale.
Francesca Impieri porta le persone alla Regione in cambio di favori e Gianluca Gallo esegue.
Uno spettacolo indecoroso.

Ma questa volta Don Cascini ha dimostrato il meglio di sè e questo non lo diciamo noi. È tutto pubblico sui social e sui media di regime.
Ha indicato Maria Rachele Filicetti ed Emanuela Arnone quali candidate alla presidenza del consiglio comunale, per garbo istituzionale e perché quote rosa.
Una sceneggiata napoletana.
Un sindaco senza numeri che propone candidati dell’opposizione. Che signore!
Ovviamente, il piano di Cascini è chiaro e nemmeno i bambini ci cascano.
Maria Rachele Filicetti sarà il presidente del consiglio comunale. Il nominativo di Emanuela Arnone serviva solo a mettere zizzania in Impegno Comune. Tentativo questo fallito dato che la stessa Arnone ha dapprima espresso incredulità affermando di non saperne nulla (pensate che… politico Cascini), poi il sindaco è stato sbertucciato da Massimilla che lo ha ridicolizzato in una lunga disamina nella quale lo invitava ad andare a casa invece di fare chiacchiere perché la sua gestione è fallimentare.

Ma c’è ancora dell’altro. Maria Rachele Filicetti sta giocando sporco e sta prendendo ancora una volta in giro Spinelli, Carrozzino, Granata (che vorrebbe rifare il sindaco, si!) Ugolino e company. Ovvero Uniti per la Poltrona.
Maria Rachele, la moglie di Arci, dapprima ha mandato avanti il nominativo di Martucci (che si è dimesso da presidente del consiglio comunale) salvo poi non sostenerlo perché la poltrona spetta a lei, e la discuterà con la maggioranza.
In questo contesto Futura non ha colpe, ha fatto tutto la Filicetti… ha mandato avanti un nome e poi non ha mantenuto la parola.
Questo per farvi capire di che pasta sono fatti certi personaggi a Belvedere Marittimo… quelli che ne dicevano peste e corna di Cascini ed ora sono pappa e ciccia con lui.

I polli di Uniti affermano anche di avere i numeri in consiglio per fare il presidente, così come quando dicevano che la Filicetti non sarebbe passata in maggioranza mentre la stessa incassava favori a gogò.
Ma davvero gente come Spinelli e Granata è ridotta così male da farsi trattare così?

Maria Rachele Filicetti farà il presidente del consiglio comunale e voterà ovviamente insieme alla nuova maggioranza e Don Cascini tirerà a campare un altro poco… mentre Belvedere Marittimo sprofonda e i cittadini sono vessati dalle tasse.
La speranza? Che qualcuno a Paola si svegli prima che sia troppo tardi! Ma la speranza è destinata a rimanere tale.