“Io non vedo come possano mettersi a un tavolo di mediazione Putin e Zelensky. Perché non c’è nessun modo possibile. Zelensky, secondo me… lasciamo perdere, non posso dirlo…”. E giù applausi dei deputati di Forza Italia. Così Silvio Berlusconi, in un audio in possesso di LaPresse, ha espresso le sue idee sull’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. “Quello che è un altro rischio, un altro pericolo che tutti noi abbiamo: oggi, purtroppo, nel mondo occidentale, non ci sono leader, non ci sono in Europa e negli Stati Uniti d’America. Non vi dico le cose che so ma leader veri non ce ne sono. Posso farvi sorridere? L’unico vero leader sono io…”, ha aggiunto il fondatore di Forza Italia.
“La guerra condotta in Ucraina è la strage dei soldati e dei cittadini ucraini. Se lui diceva ‘Non attacco più’, finiva tutto (…). Quindi se non c’è un intervento forte, questa guerra non finisce”, sostiene Berlusconi riferendosi a Zelensky. Prima si era lanciato in una ricostruzione degli ultimi 8 anni di rapporti tra Ucraina e Russia: “Sapete com’è avvenuta la cosa della Russia? Anche su questo vi prego, però, il massimo riserbo. Promettete? (…) La cosa è andata così: nel 2014 a Minsk, in Bielorussia, si firma un accordo tra l’Ucraina e le due neocostituite repubbliche del Donbass per un accordo di pace senza che nessuno attaccasse l’altro”, parte Berlusconi.
L’Ucraina, continua, “butta al diavolo questo trattato un anno dopo e comincia ad attaccare le frontiere delle due repubbliche. Le due repubbliche subiscono vittime tra i militari che arrivano, mi si dice, a 5-6-7mila morti”. Quindi passa al periodo in cui l’attuale presidente ucraino è salito al potere a Kiev: “Arriva Zelensky, triplica gli attacchi alle due repubbliche. I morti diventano (…) Disperate, le due repubbliche (…) mandano una delegazione a Mosca (…) e finalmente riescono a parlare con Putin. Dicono: ‘Vladimir non sappiamo che fare, difendici tu’”. A quel punto l’assoluzione del capo del Cremlino: “Lui è contrario a qualsiasi iniziativa, resiste, subisce una pressione forte da tutta la Russia. E allora si decide a inventare una operazione speciale: le truppe dovevano entrare in Ucraina, in una settimana raggiungere Kiev, deporre il governo in carica, Zelensky eccetera, e mettere un governo già scelto dalla minoranza ucraina di persone per bene e di buon senso, un’altra settimana per tornare indietro”.
Una ricostruzione simile a quella che aveva già offerto a Porta a Porta poco prima del voto del 25 settembre. All’epoca aveva provato a spegnere l’incendio generato dalle sue parole spiegando di aver riferito il “pensiero di altri”. Di fronte ai neo-eletti alla Camera, Berlusconi ha quindi continuato a ricostruire, nella sua versione, quello a cui ha dovuto far fronte Putin: “È entrato in Ucraina e si è trovato di fronte a una situazione imprevista e imprevedibile di resistenza da parte degli ucraini, che hanno cominciato dal terzo giorno a ricevere soldi e armi dall’Occidente. E la guerra, invece di essere una operazione di due settimane, è diventata una guerra di duecento e rotti anni. Quindi, questa è la situazione della guerra in Ucraina”. Fonte: Fatto Quotidiano