Bisignano, proteste per l’ecodistretto e Orlandino è pronto a portarlo a Castrolibero

Proteste ecodistretto Bisignano: Orlandino Greco si sfrega le mani!

Lo scorso lunedì pomeriggio si è tenuto a Bisignano un Consiglio comunale aperto, convocato dall’opposizione, con oggetto la costruzione nel territorio, su input del sindaco, di un mega impianto di trattamento di rifiuti urbani da parte della Regione Calabria. L’assise, sotto l’apparente guida di una strombazzante presidente del Consiglio ma con alla regia il sindaco Francesco Fucile – salito sullo scranno di primo cittadino proprio con i voti di agricoltori e ambientalisti, per essersi “votato” all’ambientalismo ed aver contribuito alla chiusura dell’inquinante depuratore della Consuleco – doveva servire per rendere partecipe la cittadinanza accorsa numerosa e attenta ma nonostante la lunga durata – con le conclusioni fume di Fucile durate quasi fino a mezzanotte – seguito anche in diretta video sui social, alla fine pare non aver prodotti i risultati voluti dalla maggioranza.

Diversi episodi poco aperti e democratici hanno caratterizzato l’assise, con offese gratuite verso alcuni cittadini, l’allontanamento di alcuni dei convenuti che per anni hanno difeso il territorio e, persino, con una consigliera di opposizione offesa personalmente e costretta ad abbandonare i lavori.

Un sindaco protagonista che, a fasi alterne, prima rincuora la popolazione con l’idea di ripianare il dissesto finanziario dell’ente con le royalties dell’impianto, poi inveisce, zittisce, blandisce, fa allontanare dalla sala gli ambientalisti che lui stesso ha denunciato per procurato allarme (che vergogna!), grazie anche ad una presidenza inadeguata ed evidentemente succube dello smisurato ego, ribadito con i numerosi “io… questo e quello” del primo e assolutamente unico cittadino.

Nonostante la tensione in aula, gli interventi contrari hanno rilevato le criticità del progetto: le faraoniche dimensioni (50 mila tonnellate trattate a servizio di 41 comuni) e l’incertezza sulla localizzazione del sito; il resto lo ha fatto il mercanteggiamento da parte del mellifluo ingegnere Gualtieri (definito “un piazzista di impianti”), commissario dell’Arrical, sul prevedere o meno queste o quelle linee di lavorazione, e l’impreparazione ed il pressapochismo totale da parte della maggioranza consiliare nelle deboli e posticce argomentazioni, infarcite da esponenti, spacciati per “tecnici”, di un certo ambientalismo giallo-verde salottiero, coniugato con la politica parolaia di mestieranti, come il Sindaco di Acri, intervenuti a distanza.

Chiara la posizione dei Comitati territoriali e delle Associazioni ambientaliste (esclusi i legambientini del “sempre si” giusto per ottenere qualche supporto dalle istituzioni): impianti piccoli e distribuiti sul territorio, di certo non quelli previsti dal Piano Rifiuti Regionale che dal suo avvio, nel 2016 sotto l’amministrazione Oliverio, passato poi attraverso un lifting nel 2022 a cura della giunta Occhiuto, continua a prevedere sempre grande impiantistica, giusto per foraggiare clientes ed amici che operano nel settore.

Del resto questo impianto, di diverse decine di milioni di euro, in Provincia di Cosenza non lo vuole nessuna comunità: negli ultimi anni hanno detto di no i cittadini di Castrovillari, Morano, Acri, Villapiana, Frascineto e Grimaldi. Evidentemente, Fucile pensa che i bisignanesi siano cittadini meno accorti e che lui può tranquillamente fare e disfare come vuole! A notte fonda, con il sindaco ormai vestito con panni paternalistici, in cui rassicura, inveisce, tranquillizza… Gualtieri dell’Arrical, uscito poco prima dalla sala, agli astanti fa notare che gli atti parlano chiaro, per cui se l’impianto non si fa a Bisignano, come da disponibilità già data dal Comune, pare sia già disponibile, come sempre quando si parla di business, il neo-eletto Orlandino Greco di Castrolibero, anche se si passerà dai 9 ettari garantiti da Fucile a soli 3 “miseri” ettari!

Insomma st’Ecodistretto “s’ha da fare”, per i signorotti della politica e per quelli che guadagnano sulla munnizza, per qualche sindaco che ci vuole speculare, per qualcun altro che ci vuole ripianare debiti e per chi, magari contestualmente, pensa anche di dare incarichi a tecnici e ditte amiche o affini. D’altronde, come è avvenuto a Bisignano, ormai per business si privatizzano pure i cimiteri!