Blitz a Rossano: l’indagine è nata dall’arresto di “Occhi di ghiaccio”

Nicola Acri, alias Occhi di Ghiaccio

Sono in corso dalle prime luci dell’alba 13 ordinanze di custodia cautelare in carcere per traffico di droga nei confronti di altrettanti affiliati alla cosca Acri-Morfò di Rossano. Impegnati nel blitz i carabinieri del Ros, quelli del comando provinciale di Catanzaro e i finanzieri del Gico.

Gli arresti, chiesti dalla DDA di Catanzaro, giungono al termine di un’indagine avviata nel 2009 dal Ros nei confronti dei vertici della cosca Acri-Morfò di Rossano Calabro e, in particolare, del latitante Nicola Acri, alias Occhi di ghiaccio, arrestato dai carabinieri il 20 novembre 2010 a Bologna.

Le indagini, sottolineano gli investigatori, hanno «documentato ancora una volta il ruolo centrale del sodalizio ‘ndranghetista nel panorama criminale cosentino e il suo dinamismo nel traffico di stupefacenti». In particolare sono stati individuati in Campania e in Francia i canali di approvvigionamento della droga e la rete di distribuzione nel territorio di Rossano e di altre piazze di spaccio fuori dalla regione.

L’ARRESTO DI OCCHI DI GHIACCIO

Nicola Acri, 37enne, è ritenuto il capo della ‘ndrina calabrese di Rossano ed era latitante da 3 anni prima del suo arresto; è accusato di numerosi omicidi.

Legato agli Abbruzzese di Cassano allo Ionio, è balzato alla ribalta delle cronache soprattutto per l’efferato omicidio di Primiano Chiarello, prima tagliato a pezzi e poi sciolto nell’acido in una campagna di Cassano nel giugno del 1999.

Gli altri due delitti per i quali Acri era ricercato sono quelli dei boss della ‘ndrangheta cosentina Antonio Sena e Francesco Bruni, detto ‘Bella bella’, uccisi, rispettivamente, il 12 maggio del 2000 e il 29 luglio del 1999.

Acri, tra l’altro, è stato accusato di essere il mandante del delitto di Luciano Converso, assassinato a Rossano il 12 gennaio del 2007 ma è stato assolto dalla Cassazione e qualche tempo fa abbiamo ospitato anche un appello di un amico del Converso che chiedeva giustizia alla DDA di Catanzaro. 

Oltre agli omicidi, Acri ovviamente è stato attivo (e il suo clan lo è tuttora) nel traffico di droga e nelle estorsioni.

Nicola Acri è stato preso sei anni fa a Borgo Panigale, a due passi da Bologna. In Emilia Romagna, Acri non era di passaggio ma, molto probabilmente, per curare i propri interessi nella zona.

‘Occhi di ghiaccio’. Così Nicola Acri è conosciuto nell’ambiente criminale. Non solo per il colore azzurro dei suoi occhi ma per lo sguardo “gelido e spietato”.

“E’ uno dei piu’ spietati, abili e temuti killer della ‘ndrangheta” dice di lui un investigatore. Una definizione che, rivelano le stesse fonti, trova riscontro anche nelle parole di diversi pentiti che hanno parlato del terrore che Acri riusciva ad incutere anche ai suoi affiliati.