E’ nato a Buenos Aires il 17 dicembre del 1936: oggi, dunque, Jorge Mario Bergoglio, Papa Francesco compie 79 anni.
Già ieri in piazza San Pietro sono arrivati gli auguri dei fedeli al termine dell’udienza generale del mercoledì, che hanno intonato in coro un “Tanti auguri a te”. Oggi sulla rete impazzano foto, messaggi, lettere e articoli di qualsiasi genere per augurare un buon compleanno al Santo Padre.
In due anni di reggenza Papa Francesco ha saputo conquistare fedeli e non credenti. Lui che, poco tempo fa, era stato scartato dai media nel toto-papa perché considerato troppo anziano, dagli stessi venne poi definito il “Papa social”.
La rete, oggi, ha inondato il suo account twitter, su facebook è stato creato uno spazio apposito per chiunque vuole inviare gli auguri e per i nostalgici del cartaceo la Santa Sede ha messo a disposizione l’indirizzo Sua Santità Francesco, Casa Santa Marta, 00120 Città del Vaticano.
Anche la redazione di Iacchite’ vuole mandare i suoi auguri a Papa Francesco e per un compleanno speciale, ricordiamo alcune delle sue frasi più significative che sono rimaste impresse nella memoria di fedeli e non.
“Se uno è gay e cerca il Signore, chi sono io per giudicarlo? Non si devono discriminare o emarginare queste persone, lo dice anche il Catechismo”.
“La parola “misericordia” è composta da due parole: miseria e cuore. Il cuore indica la capacità di amare; la misericordia è l’amore che abbraccia la miseria della persona”.
“La gioventù è la risorsa più preziosa di ogni Paese. Proteggere i giovani, investire su di essi e offrire loro una mano è il modo migliore per poter assicurare un futuro degno della saggezza e dei valori spirituali cari ai loro anziani, valori che sono il cuore e l’anima di un popolo”.
“La vita di ogni comunità esige che si combattano fino in fondo il cancro della corruzione, il cancro dello sfruttamento umano e lavorativo e il veleno dell’illegalità. Dentro di noi e insieme agli altri, non stanchiamoci mai di lottare per la verità e la giustizia”.
“Dove non c’è la giustizia non c’è la pace”.
“Di fronte ai bisogni del prossimo, siamo chiamati a privarci di qualcosa di indispensabile, non solo del superfluo; siamo chiamati a dare il tempo necessario, non solo quello che ci avanza; siamo chiamati a dare subito e senza riserve qualche nostro talento, non dopo averlo utilizzato per i nostri scopi personali o di gruppo”.
“Il lavoro fa parte del piano di amore di Dio ed è un elemento fondamentale per la dignità di una persona. Ogni uomo nel posto di lavoro, può dare testimonianza con le parole e prima ancora con una vita onesta.”