Come vi avevamo annunciato Occhiuto, prima di ufficializzare la sua candidatura a presidente della Regione Calabria, è alla disperata ricerca di nuovi alleati, così come Oliverio. Entrambi sanno bene che le Regionali del 2019 non saranno una passeggiata. La presenza “ingombrante” della Lega e lo sbarramento dei 5Stelle, ostruiscono, di fatto, la strada al loro futuro politico.
I numeri parlano chiaro, e da questi non si può sfuggire: con un Pd spaccato e ridotto all’osso e Forza Italia in agonia, conquistare anche solo un seggio da consigliere regionale sarà un’impresa. Se a questo aggiungiamo la concretizzazione, da parte del governo nazionale, di qualche sostanziosa promessa fatta in campagna elettorale, tipo reddito di cittadinanza, legge contro la corruzione, riforma della giustizia, da qui a dicembre del 2019, potrebbe non esserci proprio partita. Un candidato unico sostenuto da Lega e 5Stelle, come potrebbe essere l’imprenditore Antonino De Masi, vincerebbe a mani basse. Su questo non ci sono dubbi. La matematica non è un’opinione. Sempre che la Lega e i 5Stelle trovino un accordo su un nome comune. E anche se non fosse così, le possibilità di vittoria, per gli altri sfidanti, restano pari a zero.
Il tentativo di Occhiuto è quello di provare a raschiare il barile nel vano tentativo di rinfoltire le sue truppe, ma l’operazione è più complicata di quello che aveva previsto.
La candidatura di Occhiuto non sarà sostenuta da Forza Italia, che ha già individuato il proprio candidato. A decidere per Forza Italia in Calabria, non è né la Santelli che in quanto a solitudine politica non ha niente da invidiare a Palla Palla, né il Berlusca, ma Tajani, futuro “leader” di FI, che non ha certo simpatie per i fratelli Occhiuto e la Santelli. A destra resta ancora qualcosa legata a Scopelliti, ma si sa che le simpatie di Peppe, specie dopo aver subito il tradimento di molti camerati che lo hanno abbandonato al suo triste destino, sono tutte rivolte alla “Lega”: una presa di posizione a favore di chi lo ha tradito, all’oggi, da parte di Peppe Scopelliti è inconcepibile. Il vincente cartello che marciò su Cosenza fa parte oramai della storia. Stessa cosa per i Cinghiali che, dopo la trombatura alle politiche del 4 marzo, hanno subito preso le distanze da Forza Italia, avviando, com’è loro costume, una trattativa su più tavoli: da una parte con la Lega, dall’altra con Guccione e compari. Di aprire ad Occhiuto i Cinghiali non ci pensano proprio, compà Pinuzzo non è d’accordo, e se non è d’accordo compà Pinuzzu sarà difficile anche solo interloquire con Occhiuto. Figuriamoci un’alleanza!
Lo dicevamo: ad Occhiuto non resta che guardare a sinistra. E il primo passo in questa direzione è stato già fatto. Madame Fifì si è già adoperata a costruire un solido dialogo tra Oliverio e Occhiuto, e la buffonata di ieri dove i due annunciavano l’apertura del cantiere della metro, è la prova dell’avvenuta alleanza. L’unica possibile, allo stato, per Occhiuto. Del resto conviene anche ad Oliverio che da solo non va da nessuna parte.
Impossibile, invece, per Occhiuto, tirare verso di se i cosiddetti frondisti del Pd (sempre Guccione e compari). E per motivi semplici e conosciuti da tutti: se Madame Fifì e Oliverio hanno la faccia di pietra e non si fanno problemi ad allearsi con chi fino a ieri hanno criticato aspramente – ricordo ai lettori che Madame Fifì ha addirittura firmato interrogazioni parlamentari per denunciare gli intrallazzi di Occhiuto – Guccione questo problema ce l’ha. Ce l’ha sia con Occhiuto che con Palla Palla. Guccione non potrebbe mai far parte di una coalizione con i suoi giurati avversari politici. Sarebbe distruttivo, in termini elettorali, sia per lui che per l’intera coalizione. Un’accozzaglia che non farebbe altro che confermare la loro bramosia di denaro e potere: pur di ritornare a gestire il potere per lucrare, sono disposti a tutto, anche ad allearsi con il diavolo.
Infatti dopo la diffusione da parte di Occhiuto di una sua nota in cui si rende disponibile al dialogo con Guccione, solo per confondere le acque e rimescolare le carte, perché sa benissimo che questo è impossibile, Carletto fa sapere che la notizia è priva di fondamento, e che non esiste nessuna interlocuzione tra lui e Occhiuto e che mai ci sarà, almeno per quel che gli riguarda. Troppe sono le differenze, e le schermaglie tra i due, nel corso di questi anni non sono certo state all’acqua di rose. Da entrambi le parti sono volate parole pesanti che, per chi ha un minimo di dignità, hanno segnato un punto di non ritorno. Solo chi antepone l’interesse privato a quello pubblico, può accettare un’alleanza con il suo peggior nemico.
Siamo alle battute iniziali della campagna elettorale per le Regionali, che per molti dei sopra citati potrebbero segnare la fine politica, ecco perché, pur di sopravvivere politicamente, tutto fa brodo. E quello che Occhiuto propone è un minestrone senza gusto né sapore. La classica minestra riscaldata. Vedremo.