Loro, Palla Palla, al secolo Mario Oliverio e il cazzaro (il primo e inimitabile), al secolo Mario Occhiuto, sono in campagna elettorale da mesi. Nonostante siano stati travolti da una serie impressionante di inchieste giudiziarie, non solo non mollano ma rilanciano i loro rispettivi patetici tour, ai quali partecipano solo clientes et parentes e gente arruolata per l’occasione di qua e di là. Carrozzoni senza un minimo di dignità, disposti a tutto pur di stare al potere.
Gli sviluppi della crisi da spiaggia innescata da Salvini hanno reso ancora più impossibile una loro ricandidatura alla guida di centrosinistra e centrodestra. Vero è che ancora non sono stati espressi ufficialmente candidati alternativi ma le fughe in avanti molto spesso si rivelano controproducenti e la realtà di oggi sta a testimoniare che né Oliverio né Occhiuto hanno speranze di guidare le rispettive coalizioni e dovranno rassegnarsi a ridimensionare gli obiettivi e cercare riparo in un altro modo.
Oliverio sta dando vita ad un pietoso braccio di ferro per lo strumento più farlocco della politica del Pd, le famigerate primarie, che lui sa bene come vincere e come pilotare ma l’espediente non ha incantato nessuno e solo qualche ora fa è arrivata la mazzata definitiva: sulla scia dell’accordo di governo, Pd e M5s sceglieranno insieme il candidato da proporre alla Regione e Oliverio non ha nessuna chance. Le smentite della signora Laura Ferrara in Canonaco, con tutto il rispetto possibile, non fanno proprio testo. E quando la signora in questione definisce “improbabile” questo tipo di alleanza, non si può fare a meno di osservare che l’accordo Pd-M5s per il Conte 2 non solo era definito da tutti improbabile fino a 20 giorni fa ma addirittura “impossibile” eppure è stato realizzato. Di conseguenza, la signora Ferrara in Canonaco, per quanto possa essere stizzita, farebbe meglio a tacere per evitare di fare la solita figura di incompetente prezzolata. Del resto, quale grande candidato avrebbe il M5s calabrese da non poter essere condiviso dai degni compari del Pd? Quanto a Oliverio, non gli resta che tentare una grottesca candidatura “civica” alla ricerca di una poltrona per altri cinque anni. Che tristezza…
Passando all’altro gallo del pollaio, la situazione è ancora più compromessa perché, con gli attuali chiari di luna e con la rabbia che ha in corpo, Salvini non ha alcuna intenzione di lasciare spazio a nessuno e deciderà in piena autonomia il candidato che più gli aggrada. Il Cazzaro Verde ormai è di casa in Calabria e ha un’ampia platea di aspiranti candidati governatori tra i quali naturalmente non figura Occhiuto. I soliti bene informati riferiscono che dal 9 al 12 settembre si realizzeranno le grandi manovre per individuare il prescelto e che stanno salendo le quotazioni dei leghisti fedelissimi di Salvini, anche se sono ancora in corsa Wanda Ferro e alcuni esponenti di Forza Italia che ormai da settimane stanno prendendo magicamente per i fondelli Occhiuto e il suo patetico tour ovvero Sergio Abramo e Mangialavori. E tutto questo senza neanche tener conto della scissione ormai in atto in quel che resta di Forza Italia con le truppe di Toti che stanno già lavorando per conto proprio imbarcando anche i peggiori nemici di Occhiuto nel loro abbraccio a Salvini. Con tanto di relativi appelli al Berlusca dall’altra parte della barricata affinché si accodi (sia pure non ufficialmente) al governo arlecchino appena varato con la prospettiva di unirsi a Renzi quando staccherà la spina al governo.
Per farla breve: al teatrino del cazzaro cosentino ormai non credono neanche gli scagnozzi più fidati e anche per Occhiuto l’ultima spiaggia sarà quella di pietire un posto da consigliere regionale con qualche lista civica. L’ideale sarebbe una bella coalizione tra i due impresentabili per eccellenza della politica calabrese (Palla Palla e il cazzaro, appunto), per la quale suggeriremmo un bellissimo nome: la coalizione dei “magnaccioni”. Comunque vada, sarà un successo!