Calabria 2020, Giunta-zoo Santelli: si preannuncia il solito mercato delle vacche

Dalle prime indiscrezioni che trapelano dai colloqui tra la Santelli e i vari esponenti politici che l’hanno sostenuta, quello che emerge come dato certo è che la scelta della giunta non si distaccherà dalla solita logica spartitoria propria dei potentati politici/massonici calabresi. Quella che si paventa è la solita giunta lottizzata dalle grandi famiglie politiche/massoniche da sempre con le mani in pasta nella “mala gestione della cosa pubblica”. Personaggi spesso legati a potentati economici/mafiosi che sull’intrallazzo a danno del pubblico hanno costruito le loro immense private ricchezze. Vedi ad esempio la sanità. Terra di conquista di tutti i clan politici spesso in guerra tra di loro per accaparrarsi appalti, forniture e servizi.

Le discussioni di questi giorni non riguardano certo la ricerca di personalità competenti da mettere nei posti chiave per arginare il disastro in cui versa oramai da decenni la Calabria, ma piuttosto quanto grande deve essere la fetta di torta che ognuno dei partecipanti al banchetto deve ricevere. Quello di cui i vincitori discutono è come tutelare e migliorare i loro interessi. Non certo come migliore i servizi ospedalieri al cittadino, che se vogliono essere curati bene possono sempre andare nelle cliniche private di proprietà di molti consiglieri regionali.

La scelta dell’assessore avviene non certo per competenze, professionalità, onestà, ma in base a che tipo di interessi devono coltivare i pezzotti, meglio conosciuti come portatori di voti. Esempio: tu hai una o più cliniche private e sei stato eletto con un bel pacchetto di voti? Bene: assessore alla sanità. Tu hai interessi nell’agroalimentare e hai portato un sacco di voti alla causa? Bene: assessore all’agricoltura. Sei proprietario di strutture alberghiere e di ristorazione? Bene: assessore al turismo. I tuoi amici degli amici sono proprietari, attraverso prestanomi, di imprese edili e movimento terra? Bene: assessore ai lavori pubblici.  E così via.

È questo l’unico criterio che conoscono. E se tanto ci dà tanto, quello che ci aspetta non sono certo rose e fiori. E presto se ne accorgeranno i calabresi. Compresi quelli che li hanno votati. E non ci vuole uno scienziato per capirlo o un mago per indovinare cosa sceglierà, ad esempio, l’assessore alla sanità, proprietario di cliniche private, quando dovrà decidere se aumentare i posto letto negli ospedali pubblici o nelle cliniche private. Una scelta scontata.

Ecco, dalle premesse è questo quello che ancora una volta ci aspetta: clientelismo, affari provati, privilegi, corsie preferenziali, corruzione e amici degli amici, soprattutto quelli trombati che non ci stanno a restare fuori. Più che una pratica politica, siamo ancora una volta di fronte al solito mercato delle vacche. Più che una giunta sembra uno zoo, con tutto il rispetto per gli animali (non certo per i politici….).