Calabria 2020, Salvini e il Cinghiale (trombato) dettano le condizioni: il summit a casa di Jole

Diciamoglielo francamente: Jole Santelli, prima donna presidente in una regione del Sud, è del tutto incapsulata in un gioco cinico e tutto maschile che per un verso ha puntato sull’apporto di voti delle cordate più forti sul territorio, e per l’altro ha affidato all’icona nazionale di Salvini il rilancio del brand del centrodestra. Ma lo stesso Salvini, che ha battuto l’Emilia-Romagna palmo a palmo, ha riservato alla Calabria giusto il tempo di un paio di blitz, trovando ad accoglierlo piazze tutt’altro che oceaniche e contestazioni ovunque. Per quanto attrattiva sia la sua immagine di uomo forte, per quanto abile sia la sua capacità di spacciarsi per un prode combattente anti-’ndrangheta o di improvvisarsi un perfetto conoscitore delle risorse dell’agricoltura e della pesca locali contro i soprusi di Bruxelles, per quanto possa funzionare la sua sostituzione dell’antimeridionalismo leghista delle origini con la fobia antimigranti, la certezza che l’estremo sud dello Stivale si consegni a una destra a trazione leghista continua a sembrare surreale. E adesso c’è grande curiosità per vedere fino a che punto arriveranno questi buffoni nella composizione della giunta ovvero la sintesi di tutta la corruzione e il malaffare che hanno caratterizzato le liste impresentabili del centrodestra. 

Non a caso, il Cazzaro Verde già ieri ha “avvertito” Jole Santelli che bisogna parlare di giunta e sono in molti a ritenere che continuerà a rivendicare un assessorato all’Agricoltura per il peggiore dei suoi rappresentanti ovvero Pietro Molinaro, ex presidente della Coldiretti, famoso per utilizzare la carne “olandese” nella sua azienda assistita dai finanziamenti dello stato e per la disnivoltura con la quale continua a riceverli anche se dovrebbe restituirli. La Santelli in un primo tempo aveva risposto picche all’investituta di Salvini nei confronti di Molinaro ma pare che sia già stata redarguita pesantemente a stare… zitta come al solito. Non solo: oltre allo specialista della carne (olandese), sembra che Jole dovrà subire anche qualche altro soggetto “reggino” certamente vicino a Peppe Scopelliti, azionista di riferimento del Cazzaro. In prima linea Clotilde Minasi, detta Tilde, la delfina per eccellenza di Peppe… 

Ma prima ancora che gli assessorati di Salvini, la Santelli ha un altro problema impellente che si chiama Cinghiale trombato. La clamorosa esclusione di Pino Gentile dal Consiglio, dettata dall’arroganza e dalla presunzione di voler fare un boccone solo degli altri, è diventata una sorta di “psicodramma” del dopo elezioni. Ieri pomeriggio, intorno alle 14,30, mentre su Cosenza pioveva a dirotto, la macchina del Cinghiale è arrivata a via Piave e dopo qualche minuto (l’animale ha 76 anni e non è più scattante come una volta…) è iniziato un summit tragicomico a casa della Santelli. Il Cinghiale ha dettato le condizioni: vuole un assessorato. E Jole, quasi disperata, ancora una volta, è stata costretta a stare… zitta. Rimane da vedere quale sarà questo assessorato, una volta scartata l’ipotesi vicepresidenza (anche solo per una questione di… scaramanzia). Lavori Pubblici nonostante tre processi in corso? Sanità per compiacere il Cinghiale più piccolo alias Tonino Gentile? E gli altri cani all’osso chi li contiene? Il summit è finito con qualche tensione e c’è da giurare che non sarà tanto semplice “aggiustare” questa situazione, anche perché, nel frattempo, ci sono tanti altri “clienti” che bussano alla porta. E stavolta Jole #nonmelhamaidata dovrà lasciare il passo ad un’altra versione di Jole, la cui “missione” è davvero difficile da sintetizzare. Buona fortuna a tutti, ne avete bksogno!