Raffaele Sainato, consigliere regionale “ripescato” a marzo 2020 nella lista di Fratelli d’Italia nella circoscrizione di Reggio Calabria (dopo l’arresto di Creazzo), passava a Forza Italia. O meglio – come vedremo – rientrava a Forza Italia, dalla quale era uscito un annetto prima, giusto il tempo di essere eletto sotto le insegne di Giorgla Meloni, il cui partito in Calabria è meglio noto come Fratelli di ‘ndrangheta.
Ad annunciare la nuova importante adesione a Forza Italia era proprio Ciccio “bummino” in persona e quello che dichiarava con enfasi ed entusiasmo, alla luce delle notizie riguardanti Sainato, che nel frattempo era stato ufficialmente indagato (anche lui…) per scambio elettorale politico-mafioso nell’ambito dell’inchiesta “Inter nos” sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta nella sanità reggina, assumeva una rilevanza tragicomica e pertanto tutta da leggere…
“Raffaele è un uomo del fare, come ha già dimostrato nella sua attività di vicesindaco del Comune di Locri, testimoniando un grande attaccamento al territorio e riscuotendo un ampio consenso. A Locri, insieme al mio amico sindaco Giovanni Calabrese e ad una squadra qualificata e coesa si è contraddistinto per l’impegno contro la criminalità (!!!) organizzata e per l’attivitá politica amministrativa concreta nello sviluppo del territorio. Con il suo ingresso, che arriva tre giorni dopo quello di un’altra bravissima professionista reggina, Stefania Eraclini (altro soggetto di famiglia attenzionata per mafia, ndr), neo consigliere comunale di Reggio Calabria, la squadra di Forza Italia si consolida e si arricchisce sempre di più sul territorio reggino, in piena sinergia e in linea con l’attività politica del governatore, nonché coordinatore Regionale Jole Santelli…”.
Un capolavoro, non c’è che dire. Ma non era ancora finita.
“L’attività di Raffaele Sainato in Forza Italia – concludeva Cannizzaro – sarà un altro riferimento su un’area strategica come la Locride che merita grandi attenzioni dal nuovo corso del governo calabrese. Raffaele, con la sua adesione, rafforza la componente forzista dei consiglieri regionali reggini, già rappresentata in maniera assolutamente qualificata da Gianni Arruzzolo e Mimmo Giannetta (!!!): sono convinto che lavoreremo sempre meglio e insieme per dare al territorio e ai cittadini le risposte della buona politica, della buona prassi, della politica del fare”. Novantadue minuti di applausi, avrebbe detto Fantozzi…
E ora torniamo indietro di qualche mese: 9 novembre 2019… All’epoca invece Ciccio “bummino” non era tanto allegro. anzi diciamo pure che i suoi grandi amici Raffaele Sainato e Giovanni Calabrese gli avevano proprio rovinato la festa. Eh sì, perché in Forza Italia non si faceva in tempo a esultare per l’ingresso del consigliere regionale Giovanni Arruzzolo, con Francesco Cannizzaro e Jole Santelli che usavano toni tronfalistici per il nuovo innesto, che da Locri arrivavano le brutte notizie.
Il sindaco Giovanni Calabrese e il suo vice Raffaele Sainato avevano infatti deciso di rompere con il coordinatore azzurro di Reggio per proseguire la loro avventura con Fratelli d’Italia, che a quel tempo – quando ancora la Ferro non scriveva codici etici in giro per Catanzaro, Vibo e dintorni – continuava a fare il bello e il cattivo tempo in riva allo Stretto e non solo, visto che il dato complessivo della legislatura, riferiva di una caccia continua a soggetti in odor di mafia. Da Nazzareno Salerno (arrestato nell’operazione Robin Hood) a Fausto Orsomarso, il pallone gonfiato ancora presente nella Giunta Spirlì, poi seguito da Giuseppe Graziano (il generale), Ennio Morrone (il mammasantissima), la stessa Wanda Ferro, Alessandro Nicolò (arrestato nell’operazione Libro Nero) e Vincenzo Pasqua, il padre di Cesare, arrestato proprio ieri da Gratteri. Una bella comitiva…
Per quel che riguarda il coordinamento provinciale di Reggio, poi, le defezioni si sono moltiplicate su tutti i territori con un altro record al consiglio comunale di Reggio dove da ultimo ha lasciato il partito Pino D’Ascoli in aperto contrasto con l’attuale gestione del partito. Ma prima di lui avevano salutato Luigi Dattola, Antonino Maiolino, Antonio Pizzimenti, Demetrio Marino e Massimo Ripepi, altri soggetti “raccomandabili” non c’è che dire…
Insomma, Cannizzaro provava soltanto a tamponare le falle del suo partito o meglio provava a contenere l’emorragia di mafiosi imbarcandone altri…
Una grande festa azzurra rovinata, però, sul più bello dalla ferale notizia: il sindaco di Locri Giovanni Calabrese e il vicesindaco Raffaele Sainato avevano deciso di rompere proprio con Cannizzaro per traghettare verso Fratelli d’Italia giusto in tempo per far eleggere Sainato alla Regione.
Ma otto mesi dopo Sainato aveva deciso di tornare all’ovile, da Cannizzaro, in tempo stavolta non per farsi rieleggere ma per farsi indagare per scambio elettorale politico-mafioso. Un tempismo da Campioni! Ma Cannizzaro è un osso duro e così – incredibile ma vero… – riusciva a ottenere per il suo “delfino” un’archiviazione a tempo di “record” che gli consentiva di infilare Sainato in una delle liste del centrodestra alle Regionali 2021.
Sainato non ce l’ha fatta ad essere eletto ma è rimasto sempre a disposizione del suo “capo” bummino. E così, visto che nel frattempo Calabrese è stato nominato assessore regionale e ha lasciato libero il posto di sindaco a Locri, Cannizzaro e Sainato non hanno per niente condiviso la scelta di Fratelli d’Italia di candidare a sindaco il nuovo “vice” di Calabrese ovvero Fontana e si sono rimessi in gioco candidando proprio… Sainato contro il suo vecchio amico Calabrese. Le urne ci diranno com’è andata ma di sicuro siamo davanti a una bellissima storia d’amore e… mafia, naturalmente