di Pasquale Cersosimo
Oliverio si è dimenticato di dire una cosa: Gianluca Gallo ogni due giorni postava la notizia che aveva sbloccato fondi e finanziamenti alle imprese agricole.
In due anni il suo assessorato ha elargito un casino di soldi.
Sicuramente soldi elargiti con il massimo della trasparenza e dell’onestà, per carità di Dio, nessuno vuole ipotizzare alcun reato, però va detto che negli ultimi due anni la Regione ha dato tanti soldi.
Dico questo perché conosco bene l’onestà intellettuale di Gallo, pensate, da sindaco di Cassano ebbe la capacità di rimettere i conti a posto ed evitare tantissime spese inutili: ricordo che fino al 2004/2005, anni in cui si insediò da sindaco, il comune di Cassano pagava a vuoto circa 5.000 euro all’anno per il diesel di un carro funebre fermo da almeno 20 anni….
Ecco, lui è uno dei tanti politici moderni che ha chiuso i tanti rubinetti lasciati aperti dalla vecchia politica del passato ma ne ha anche aperti tanti altri ai quali, va detto, bevono spesso gli amici e gli amici degli amici.
L’espressione “ama mangè”, dopotutto, ritorna prepotentemente a Cassano dopo anni di dissesto e torna proprio durante la sua amministrazione, che il dissesto l’aveva risanato.
Insomma: un giovane politico con sistemi vecchi, sicuramente onesto ma comunque legato a quelle logiche politiche per cui “do ut des”, cioè ti do se tu mi dai. Un sistema moderno di creazione del consenso basato su un sistema antico, prometto, concedo e ricevo!
Su questo si è detto abbondantemente in campagna elettorale, soprattutto sull’elettore tipo, che è quello che solitamente vende il proprio diritto al voto in cambio di un posto di lavoro o un piacere alla regione.
In alcuni casi si chiama voto di scambio ma non voglio essere così cattivo, chiamiamoli accordi elettorali…
Ritornando a Oliverio ed a tutti i politici come lui, va detta una cosa, che tra l’altro spiega il fallimento delle sinistre.
Gallo è stato anche assessore ai servizi sociali. Però in quel campo non ha fatto nulla. Volete sapere perché?
Perché in quel campo i soldi da gestire erano davvero molto pochi e più che gestire fondi si trattava di fare leggi e riforme per far funzionare finalmente anche in Calabria questo servizio importantissimo.
In realtà una cosa l’ha fatta: ha mosso i soldi per l’immigrazione, per garanzia giovani e per i buoni alimentari, guarda caso la sua attenzione si è soffermata solo dove c’erano i dollari.
Tutto il resto è passato inosservato, nessun altro fatto sociale è stato creato e/o realizzato e la Calabria è rimasta il fanalino di coda europeo anche sotto il profilo dei servizi sociali.
La regione con la più grande emergenza sociale d’Italia.
Dove l’assessore al ramo non ha fatto nulla, se non muovere un po’ di soldi e destinarli ai suoi amici.
Non a caso, proprio in questi due anni, sono prolificate le associazioni che “aiutano” i ragazzi che lasciano la scuola dell’obbligo: va be, che poi non hanno fatto lezioni perché nessuno si è iscritto questo non fa nulla, l’importante è che con i soldi pubblici hanno fatto delle belle ed eleganti sedi, dotate di tutto e soprattutto con tanti bei gadget da regalare a chi passa e sbircia dentro le vetrine.
Bello, davvero un bellissimo modo di far emancipare la Calabria.
Con i portachiavi e gli accendini pubblicitari.
E a volte alche con i calendarietti tascabili!!!
Dovessi sentire i maligni dovrei credere alla favoletta che questi di destra non vogliono che le classi sociali più deboli debbano avere la stessa possibilità delle classi sociali agiate.
Molti dicono che la destra vuole che se sei figlio di operai devi fare l’operaio e se sei figlio di un dottore devi fare il dottore.
Ma non è così, anche se queste scuole per i ragazzi “di strada” poi restano solo delle vetrine dove mettere in bella mostra il figlio che ha studiato e per far girare soldi comprando scrivanie, stampanti, pc e pagando qualche soldo al solito elettore che venendo qui la mattina è ancora convinto di andare a lavorare…
E niente, questa cosa non l’ha detta Oliverio, ma con quale faccia l’avrebbe dovuta dire un comunista che da parlamentare, presidente di provincia e di regione non ha fatto nulla di sociale quando in realtà doveva essere il primo a far qualcosa per questa Calabria, fanalino di coda d’Europa.